NEW DEAL – Il mistero della sofferenza: L’etica e le frontiere della ricerca scientifica

NEW DEAL – Il mistero della sofferenza: L’etica e le frontiere della ricerca scientifica

Interessante convegno promosso dall’Associazione onlus “Maria Ruggieri”
con il patrocinio della Regione Puglia, del Comune di Terlizzi e della Pro-Loco, in collaborazione con la Fraternità Francescana di Betania e dell’Università della Terza Età, si è tenuto a Terlizzi (BA)
IL MISTERO DELLA SOFFERENZA: L’ETICA E LE FRONTIERE DELLA RICERCA SCIENTIFICA E DELLA BIOPOLITICA
 
In un mondo in cui si mette al rogo la malattia, che nega la sofferenza, anzi la esclude dal discorso pubblico per vendere illusioni di eternità, è difficile varcare il tabù sociale che impone di non parlare mai di morte. Eppure quando il dolore bussa forte alla nostra porta nella sua forma più lacerante, ci trova nudi, senza parole. Dinanzi alla morte di una persona cara – la morte di un figlio in particolare- verrebbe da chiudere la saracinesca della nostra vita e appendere un cartello “chiuso per tutto”I Vito Ruggieri, invece, sostenuto dalla sua famiglia, è riuscito ad andare oltre. Con coraggio dopo la morte di sua figlia, una splendida ragazza di trentasette anni, ha voluto fondare un’associazione che persegue la missione di scuotere le coscienze delle istituzioni affinché possano impegnarsi a favore dell’uomo e dare una risposta a quegli ammalati disorientati e smarriti dinanzi a una prognosi infausta come quella dell’angiosarcoma alla mammella, una forma tumorale rara e molto aggressiva. E di passi, da quel febbraio 2008, insieme all’associazione che si avvale di un comitato scientifico di tutto rispetto, il dott. Ruggieri ne ha compiuti. L’associazione ha organizzato convegni, ha sponsorizzato la ricerca, fino a inaugurare nello scorso giugno un ambulatorio per le neoplasie rare presso l’istituto oncologico “Giovanni Paolo Il” di Bari, unico riferimento per tutta la Regione Puglia e, forse, per il meridione. Così Maria Ruggieri non è morta, ma come lievito in questi anni ha permesso alla massa di fermentare e di diventare pane. E quel frammento di lievito, quel simbolo concreto
-terribilmente concreto – anche quest’anno ha permesso a un nutrito pubblico di riflettere sul tema della sofferenza in cui confluiscono il senso di minaccia e di sconfitta, il senso d’impotenza del malato, la profonda frustrazione del medico ma anche barlumi di speranza. Infatti la sofferenza di Maria con quella di tanti malati interpella e spinge tutte le istituzioni a un impegno etico, cioè a essere come il Buon Samaritano che si china sulle piaghe dell’umanità ferita e percossa e versa su di esse “l’olio della speranza e il vino della consolazione”. Il convegno organizzato presso la Fraternità Francescana di Betania ha visto la partecipazione di numerose personalità del mondo ecclesiale, politico e scolastico e di qualificati relatori che, con cuore e competenza, hanno ben rappresentato il proprio ambito istituzionale offrendo utili considerazioni intorno al tema della ricerca scientifica, dell’etica e della biopolitica. La riflessione è partita dalla storia di Maria Ruggieri morta nel febbraio del 2008 proprio nel giorno del suo compleanno. A parlare di questa giovane vita spentasi a causa di una forma tumorale rara è stato Padre Roberto Fusco, superiore della Fraternità Francescana di Betania ed esperto in teologia spirituale. La sua bella e commossa testimonianza ha dimostrato che quando gli strumenti di guarigione ormai sono vani, quando non è più possibile curare è importante prendersi cura, cioè offrire viciflanza, attenzione, comprensione, condivisione e, compassione, avere cioè la capacità di vivere insieme all’ammalato l’esperienza del dolore. Il discorso si è poi spostato dal particolare a una valutazione più ampia offerta da 5. Ecc. Mons. Luigi Martella. Di solito si pensa che una fede religiosa possa aiutare a superare la tragica realtà del dolore, ma paradossalmente la sofferenza e soprattutto il dolore innocente sono per il credente uno scandalo forse ancora più grande che per gli altri uomini. Spesso dinanzi alla sofferenza ci chiediamo “Se Dio è buono, perché infligge o permette che siano inflitte alle creature innocenti e da lui amate il dolore e la morte?” Dio è assente o indifferente? Dov’è? A tale domanda il vescovo di Molfetta ha risposto con parole che sono apparse come balsamo per chi vive storie di dolore. Cristo stesso ha sperimentato la sofferenza – ha detto mons. Martella – ma il suo dolore ha avuto la forza di infiltrarsi in tutte le sofferenze del mondo e di mutare tutto in un’opera di più alto amore.
La sofferenza non è solo un’emergenza da sconfiggere, ma soprattutto un evento da interpretare. Che cosa può fare la scuola in tal senso? A tale domanda ha risposto la prof. Nunzia Tarantini, dirigente scolastico del Liceo delle Scienze Umane “T. Fiore” di Terlizzi, un istituto in cui gli alunni mediante lo studio della sociologia, della psicologia, del diritto e dell’economia e i tanti progetti di alternanza scuola- lavoro prestano particolare attenzione all’uomo inteso come persona connotata dalla grandezza e dalla fragilità. La preside con levità e profondità ha offerto utili direttive per insegnare alle giovani generazioni a non sottrarsi al dolore ma a trasformarlo in energia. Poi la riflessione è scivolata sul piano medico e scientifico, attraversando i critici crinali della politica attraverso le riflessioni del dott. Michele Guida, dirigente medico esperto in terapie innovative in campo oncologico e degli onorevoli Benedetto Fucci, medico ginecologo, componente della Commissione di Inchiesta sugli errori sanitari, e Gero Grassi, Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati e del dott. Mario Volpe, commissario prefettizio di Terlizzi. Dicevamo all’inizio che Maria Ruggieri è come un lievito che ha una forza sorprendente. La ricchezza delle relazioni, un parterre ampio, silenzioso, coinvolto, commosso è segno che, nell’ambito dell’etica, della ricerca scientifica, della biopolitica, è possibile scrivere parole non votate alla tristezza, ma provviste di senso e soprattutto aperte alla speranza. Sono le parole che Maria ha affidato a tutti i presenti e che hanno trovato immediatamente accoglienza nell’impegno preso dalla IAIO i.s.s., organo internazionale che promuove la ricerca scientifica nella medicina e sovrintende sulla carta europea del diritto dell’ammalato. Il gruppo, infatti, rappresentato dal dott. Nicola Giarnpaolo, consigliere di amministrazione a livello nazionale, si è detto disposto ad affiancare Associazione Maria Ruggieri per difendere il sacrosanto diritto alla salute dei cittadini. Certo, non si pretende di osservare i progressi momento per momento, ma se si avrà la pazienza di attendere, di lavorare insieme, ben presto il lievito farà fermentare la pasta. E parlando di morte ci si ritroverà ancor più innamorati della vita.
Franca Maria Lorusso