MISURE URGENTI PER IL MEZZOGIORNO

MISURE URGENTI PER IL MEZZOGIORNO

 Il decreto-legge n. 243 del 2016 recante “Interventi urgenti per la coesione sociale e territoriale, con particolare riferimento a situazioni critiche in alcune aree del Mezzogiorno”, approvato l’8 febbraio 2017 in prima lettura dalla Camera dei deputati, prevede misure che contemperino le esigenze di tutela occupazionale con quelle di salvaguardia ambientale e di prevenzione e monitoraggio della vivibilità, con particolare attenzione verso i soggetti più deboli. Come sottolineato nel corso del dibattito parlamentare dal relatore Francesco Laforgia, il decreto è stato un po’ impropriamente chiamato “Decreto Mezzogiorno”. È del tutto evidente infatti che questo è un provvedimento che si occupa innanzitutto di alcune vicende complesse e importanti di alcune aree del Mezzogiorno che richiedevano, appunto, interventi di urgenza. Ma la discussione su un tema così complesso e così importante come quello dello sviluppo di queste aree del nostro Paese non può chiaramente esaurirsi nell’ambito e nel perimetro di un decreto. La vicenda delle aree del Mezzogiorno resta infatti un tema da porre al centro dell’agenda politica e si deve sviluppare in altri ambiti e con altri strumenti.  D’altronde, il decreto si colloca all’interno di una politica più generale per il Mezzogiorno che ha preso forma con  il masterplan del Governo Renzi, attraverso il quale si sono definiti positivamente la costruzione, la firma e l’attivazione dei “Patti per il Sud” firmati con le 8 Regioni e le 7 Città metropolitane del Mezzogiorno, a cui va aggiunto il contratto istituzionale di sviluppo della Città di Taranto. Si tratta di risorse per infrastrutture, ambiente, cultura, coesione sociale, promozione di attività economiche e agricoltura. Tornando al contenuto del decreto, con la sua approvazione, si mette quindi un tassello importante su alcune questioni, principalmente di carattere ambientale. Tra gli aspetti di particolare rilievo vi è, solo per citarne alcuni, il rafforzamento del credito d’imposta per le imprese del Sud, gli interventi per l’Ilva e per la popolazione dell’area di Taranto, la destinazione ai Comuni dei beni confiscati alle aziende mafiose.  
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