Manovra Finanziaria: Ordine del giorno presentato dall’on. Gero Grassi il 28 luglio 2010 alla camera

Manovra Finanziaria: Ordine del giorno presentato dall’on. Gero Grassi il 28 luglio 2010 alla camera

Va rivisto il criterio di distribuzione delle risorse che penalizza il Mezzogiorno. 
  
La manovra correttiva prevede tagli del 10 per cento delle dotazioni finanziarie delle missioni di spesa di ciascun Ministero.
Relativamente al Ministero della Salute si prevede un taglio di 13.706 milioni di euro per l’anno 2011 di cui 2.322 per la ricerca e l’innovazione e 8.364 per la tutela alla salute, di 14.105 milioni di euro per l’anno 2012 e di 14.090 milioni di euro per l’anno 2013 mentre per il ministero del lavoro e delle politiche sociali prevede un taglio di 12.326 milioni di euro per l’anno 2011 di cui 175 per i diritti sociali, politiche sociali e famiglia, 11 per le politiche dell’immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti, un taglio di 12.235 milioni di euro per l’anno 2012 ed un analogo taglio per l’anno 2013.
 

Va rivisto il criterio di distribuzione delle risorse che penalizza il Mezzogiorno. 
  
La manovra correttiva prevede tagli del 10 per cento delle dotazioni finanziarie delle missioni di spesa di ciascun Ministero.
Relativamente al Ministero della Salute si prevede un taglio di 13.706 milioni di euro per l’anno 2011 di cui 2.322 per la ricerca e l’innovazione e 8.364 per la tutela alla salute, di 14.105 milioni di euro per l’anno 2012 e di 14.090 milioni di euro per l’anno 2013 mentre per il ministero del lavoro e delle politiche sociali prevede un taglio di 12.326 milioni di euro per l’anno 2011 di cui 175 per i diritti sociali, politiche sociali e famiglia, 11 per le politiche dell’immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti, un taglio di 12.235 milioni di euro per l’anno 2012 ed un analogo taglio per l’anno 2013.
Il settore sanitario è chiamato a contribuire alla riduzione della spesa pubblica  per un ammontare di circa 1,2 miliardi di euro a decorrere dall’anno 2012. Circa 628 milioni di euro sono recuperati da tagli al personale sanitario e la restante parte, per un ammontare pari a 600 milioni di euro a regime, da tagli alla spesa farmaceutica.
La manovra interviene in modo indiscriminato sul pubblico impiego, negando l’incentivazione del merito, dimezzando il numero dei lavoratori a tempo determinato o con contratti di collaborazione e bloccando il turn-over senza distinguere le specificità e le diversissime esigenze di ciascun ambito.
Se appare assolutamente condivisibile la lotta agli sprechi, non è pensabile di risolvere il problema della spesa sanitaria intervenendo in modo drastico ed indiscriminato sulla Sanità pubblica. La riqualificazione del sistema sanitario passa necessariamente attraverso misure aventi carattere strutturale e non emergenziale.
Si chiede pertanto impegno al Governo affinché individui tutte le risorse economico e finanziarie con cui le Regioni possano fornire in maniera adeguata tutte le prestazioni previste in materia sanitaria.
Il Governo si impegni a rivedere le modalità di distribuzione e di divisione delle risorse economico finanziarie nel settore della sanità dal livello centrale a livello regionale, attualmente fortemente incentrate sull’anzianità della popolazione residente in ciascuna regione, in quanto tale sistema penalizza le Regioni del sud, in particolare la Regione Puglia che, per questo calcolo riceve molto meno di Regioni con analoga o inferiore popolazione e,   considerando tra l’altro, nella distribuzione delle risorse finanziarie anche l’indice di povertà che,l’Organizzazione Mondiale della Sanità,considera dirimente ai fini della sanità stessa.