Manovra economica + federalismo = tasse nuove, problemi vecchi

Manovra economica + federalismo = tasse nuove, problemi vecchi

Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati
 
Il Ministro dell’Economia Giulio Tremonti afferma che la manovra finanziaria che si appresta a varare il Governo non mette le mani nelle tasche degli italiani.
La domanda nasce spontanea: i cittadini in futuro pagheranno più o meno tasse?
Pare il gioco delle tre carte, dove il più furbo vince.
Noi non vogliamo che si giochi sulla pelle dei cittadini e non ci stancheremo mai di evidenziare i difetti di una manovra economica che è paragonabile ad una rete da pesca a maglie strette: cattura i “più piccoli”, tenendo fuori i più grandi.
Quella stessa rete che l’Unione Europea in questi giorni ha vietato.
 
 

Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati
 
Il Ministro dell’Economia Giulio Tremonti afferma che la manovra finanziaria che si appresta a varare il Governo non mette le mani nelle tasche degli italiani.
La domanda nasce spontanea: i cittadini in futuro pagheranno più o meno tasse?
Pare il gioco delle tre carte, dove il più furbo vince.
Noi non vogliamo che si giochi sulla pelle dei cittadini e non ci stancheremo mai di evidenziare i difetti di una manovra economica che è paragonabile ad una rete da pesca a maglie strette: cattura i “più piccoli”, tenendo fuori i più grandi.
Quella stessa rete che l’Unione Europea in questi giorni ha vietato.
Le tasse non sembrano diminuire, anzi si arricchiscono di nuove tipologie, con cui gli italiani dovranno presto cominciare a familiarizzare.
E’ in dirittura d’arrivo: “la municipale”, nuova imposta unica sugli immobili, detta anche “service tax”.
La nuova tassa pare essere il primo regalo del federalismo. Potrebbe essere varata già il 31 luglio, con l’approvazione del decreto attuativo, uno dei cinque “federali”.
Ma cosa c’è dentro la municipale? Tutte le imposte legate agli immobili destinate ora all’accorpamento come Ici, (sulle seconde case) imposta ipotecaria e catastale, imposta di registro e Irpef riconducibile agli immobili.
Il Ministro per la Semplificazione Normativa Calderoli, in un’intervista al Sole 24 Ore di ieri, ne ha aggiunte altre tre: la Tarsu (rifiuti), un’imposta forfettaria sulle case fantasma e la cedolare secca sugli affitti. Ovviamente è tutto in divenire.
I Comuni potranno introdurre o meno la tassa. La decisione è lasciata nelle mani dei Sindaci.
Secondo le previsioni di calcolo della Cgia (associazione piccoli artigiani imprese)  di Mestre, la “municipale” costerà 432 euro ad ogni italiano. Ovviamente ci saranno territori che supererano abbondantemente questa cifra e territori che la dimezzeranno.
Il tributo sarà dovuto da tutti i possessori di qualsiasi immobile, situato nel territorio comunale e diverso dalla prima casa.
Per utilizzare una formula matematica non possiamo dunque che affermare che il percorso intrapreso dal Governo del Centrodestra è: manovra economica + federalismo =  tasse nuove, problemi vecchi.