Malattia di Alzheimer: politiche di sotegno alle famiglie

Malattia di Alzheimer: politiche di sotegno alle famiglie

Risoluzione in commissione
 
La XII Commissione premesso che:
 
in un’epoca in cui, grazie alle scoperte scientifiche, si è ottenuto un considerevole allungamento della vita media, e che questo costituisce uno dei risultati più significativi del nostro secolo;
la malattia dell’alzheimer offusca questo importante risultato poiché l’insorgere di questa gravissima patologia ha un effetto devastante proprio sul periodo della vita “conquistato” dal progresso scientifico….
 
 
 

Risoluzione in commissione
 
La XII Commissione
 
Premesso che:
 
in un’epoca in cui, grazie alle scoperte scientifiche, si è ottenuto un considerevole allungamento della vita media, e che questo costituisce uno dei risultati più significativi del nostro secolo;
la malattia dell’alzheimer offusca questo importante risultato poiché l’insorgere di questa gravissima patologia ha un effetto devastante proprio sul periodo della vita “conquistato” dal progresso scientifico;
i malati di Alzheimer nel mondo sono 25 milioni, solo in Italia si contano 600mila malati e, visto che la popolazione dei paesi occidentali ha una speranza di vita sempre più lunga si prevede per il futuro un notevole aumento di persone affette da questa malattia. Per tale motivo il morbo di Alzheimer è diventato il terzo problema sanitario, dopo le malattie cardiache e tumorali;
durante la giornata nazionale dell’alzheimer che si celebra ogni anno il 21 settembre  l’ADI (Alzheimer disease International) ha comunicato i dati del rapporto mondiale 2010 che hanno esplicitato concretamente i costi economici e sociali della demenza a livello mondiale, costi che sono destinati ad aumentare;
il dato più significativo è che dopo i 65 anni di età la probabilità di sviluppare la malattia raddoppia ogni cinque anni e a 85 anni la probabilità è pari al 50%; 
secondo i numeri forniti dal Rapporto Mondiale Alzheimer la demenza è un’emergenza sanitaria e sociale che non può essere ignorata dai governi nazionali stante gli enormi oneri per le persone, le famiglie, le strutture sanitarie che questa comporta; 
i costi sociali di tale malattia sono elevatissimi proprio perché coinvolge i vari componenti della famiglia e, in paesi come il nostro, dove l’assistenza socio sanitaria dello stato e delle regioni è  carente o quanto meno non uniforme su tutto il territorio nazionale, il peso di tale malattia, ma anche di molte altre patologie croniche e invalidanti, si riversa totalmente sull’ambito familiare; 
proprio per quanti motivi, nel nostro paese è urgente migliorare i servizi creando una rete assistenziale intorno al malato e alla sua famiglia che non li lasci soli ad affrontare il lungo e difficile percorso di malattia. Una rete territoriale che comprenda medico di famiglia, specialisti, centri di riferimento, assistenza domiciliare, centri diurni, ricoveri di sollievo e ricoveri definitivi:
 
impegna il Governo
a sviluppare più incisive politiche di sostegno alle famiglie all’interno delle quali ci sia un familiare affetto da patologie croniche e invalidanti ed in particolare per quelle famiglie al cui interno ci sia una persona affetta la demenza poiché, non esistendo al momento terapie farmacologiche efficaci, l’unico intervento è di tipo assistenziale; 
ad individuare di concerto con le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano le risorse economiche e giuridiche necessarie affinchè in tutto il territorio nazionale vi siano servizi integrati di assistenza sanitaria e sociale che sostengano quindi non solo i malati ma anche coloro che se ne prendono cura e definendo prima dell’entrata in vigore del federalismo fiscale, i Livelli essenziali delle prestazioni sociali (Lep) così come previsti all’articolo 22 della legge quadro n. 328 del 2000 e dall’articolo 117, comma 2 lettera m) della Costituzione; 
ad investire da subito nella ricerca aumentando le risorse per questa malattia al pari di quelle messe a disposizione per le malattie cardiache e oncologiche.