L’Università di Bari intitolata ad Aldo Moro mi rende orgoglioso di essere pugliese

 

Aldo Moro nato a Maglie il  23 settembre 1916 e morto a  Roma il 9 maggio 1978.

Una carriera politica brillante che non è possibile sintetizzare in poche righe, una vita spesa per gli altri, barbaramente stroncata negli anni di piombo.

A lui, cittadino illustre della nostra Puglia è stata intitolata l’Università degli Studi di Bari.

 

Aldo Moro nato a Maglie il  23 settembre 1916 e morto a  Roma il 9 maggio 1978.

Una carriera politica brillante che non è possibile sintetizzare in poche righe, una vita spesa per gli altri, barbaramente stroncata negli anni di piombo.

A lui, cittadino illustre della nostra Puglia è stata intitolata l’Università degli Studi di Bari.

Si iscrisse presso l’Università di Bari alla Facoltà di Giurisprudenza, dove conseguì la laurea, sotto la guida del prof. Biagio Petrocelli, con una tesi su "La capacità giuridica penale". Ben presto ne divenne professore ordinario di diritto penale.

Oggi il suo nome torna a ricongiungersi a quelle aule, che lo videro professore di materia penale e soprattutto di vita.

A suggellare lo straordinario evento sarà il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che venerdì 15 gennaio sarà a Bari a inaugurare l’Università, intitolata nel maggio 2008 dal Senato accademico ad Aldo Moro.

Colgo l’occasione per ringraziare a salutare il Presidente Napolitano, la più alta carica dello Stato italiano che ci onora della sua presenza, conferendo all’evento altissima importanza.

La cerimonia si svolgerà al teatro Petruzzelli, come avvenne lo stesso giorno del 1925 in occasione della prima inaugurazione. Saranno presenti Agnese e Giovanni Moro, figli dello statista pugliese che tanto lustro ha dato alla nostra terra.

A loro invio il mio sincero grazie per l’impegno profuso in questi anni, per mantenere vivo il ricordo del papà che troppo presto gli è stato strappato.

L’intitolazione dell’Università di Bari ad Aldo Moro e l’impegno, la testimonianza quotidiana dei suoi figli, nonostante la comprensibile sofferenza, che non potrà mai avere fine, mi inducono a riflettere, facendomi sentire orgoglioso di essere pugliese.