Lettera aperta al Ministro della Salute

Lettera aperta al Ministro della Salute


di Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera Deputati
 
Caro Ministro,
le scrivo in merito all’increscioso episodio di violenza verificatosi nel Pronto Soccorso dell’Ospedale di Foggia, dove operatori sanitari, che lavorano con grande professionalità, sono stati aggrediti e malmenati da cittadini poco rispettosi e violenti.
Il primario Vito Procacci ha un mese di prognosi ed è ricoverato in neurochirurgia. Condanna unanime alla violenza a questo episodio, come agli atri verificatisi in presidi ospedalieri di Bari.
Io e lei, però, sappiamo che non basta.
Non le invio una interrogazione urgente sull’episodio.
Io e lei, signor Ministro, sappiamo che le interrogazioni servono più agli interroganti che a risolvere i problemi del Paese. Qualche volta servono anche ai Ministri, quando sono fatte da parlamentari compiacenti. Non aspetto di incontrarla nella Commissione Affari Sociali della Camera, dove svolgo il mio ruolo di Vicepresidente, tentando sempre di tenere alta l’attenzione sul diritto alla salute di ogni cittadino. Le scrivo pubblicamente ed immediatamente per sottoporle alcune valutazioni… 
 


di Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera Deputati
 
Caro Ministro,
le scrivo in merito all’increscioso episodio di violenza verificatosi nel Pronto Soccorso dell’Ospedale di Foggia, dove operatori sanitari, che lavorano con grande professionalità, sono stati aggrediti e malmenati da cittadini poco rispettosi e violenti.
Il primario Vito Procacci ha un mese di prognosi ed è ricoverato in neurochirurgia. Condanna unanime alla violenza a questo episodio, come agli atri verificatisi in presidi ospedalieri di Bari.
Io e lei, però, sappiamo che non basta.
Non le invio una interrogazione urgente sull’episodio.
Io e lei, signor Ministro, sappiamo che le interrogazioni servono più agli interroganti che a risolvere i problemi del Paese. Qualche volta servono anche ai Ministri, quando sono fatte da parlamentari compiacenti.
Non aspetto di incontrarla nella Commissione Affari Sociali della Camera, dove svolgo il mio ruolo di Vicepresidente, tentando sempre di tenere alta l’attenzione sul diritto alla salute di ogni cittadino.
Le scrivo pubblicamente ed immediatamente per sottoporle alcune valutazioni. Chiedo non una risposta, ma la soluzione del problema.
L’episodio di Foggia, oltre che di mala educazione e violenza, è anche conseguenza di una strutturale ed ormai non più sostenibile carenza di medici ed operatori sanitari che la Puglia non può più reggere. Una carenza intollerabile sulla quale vanno dette parole di verità e vanno assunti atti concreti da parte di molti, lei compreso.
Quando nel dopoguerra il sindaco di Firenze dovette affrontare l’emergenza alloggi delle case distrutte, agli ingegneri comunali (tecnici???) cui pose il problema di oltre un migliaio di senzatetto, quando gli fecero notare che per dare una abitazione bisognava adottare diversi strumenti urbanistici, Giorgio La Pira rispose con la requisizione della case sfitte di Firenze aggiungendo che non poteva rispondere al diritto alla casa con le argomentazioni degli ingegneri perchè oggi è il tempo che ci è dato vivere ed oggi dobbiamo dare risposte a chi le richiede.
Cosa voglio dire? Piano di rientro, regioni che hanno speso di più di quello che potevano e dovevano, sussidiarietà, Conferenza Stato-Regione, spendig review? Tutto giusto e tutto bene. Ma non basta e non è la soluzione. L’organico del personale ospedaliero della Puglia è sottodimensionato rispetto a regioni con identica popolazione: Emilia Romagna e, proporzionalmente, rispetto ad altre regioni: Toscana, Lombardia, Piemonte, Veneto.
Allora alla Puglia vanno riconosciute immediatamente le deroghe perchè altrimenti con il personale medico e paramedico attualmente in servizio non esiste certezza del diritto e diritto alla salute.
Altro non aggiungo…non serve che io le dia numeri, aggiunga parametri, faccia sfoggio di paroloni. Non le ricordo nemmeno la persistente ed ingiusta attribuzione del Fondo sanitario nazionale che con la complicità di molti Presidenti di Regione, opportunamente bipartisan, continua a penalizzare le regioni con popolazione più giovane, Puglia inclusa, dimenticando che anche la povertà e la deprivazione sono grande causa di malattia, come giustamente sostiene l’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Ministro Balduzzi, dia una soluzione a questo problema della carenza organica degli ospedali di Puglia. Senza usare i ‘latinismi’ con i quali don Abbondio si rivolgeva a Renzo e Lucia quando questi chiedevano il diritto al matrimonio.
Non per me, nemmeno per i molti ‘distratti’ responsabili regionali di ieri e di oggi, nè per i tanti don Abbondio e don Rodrigo pugliesi, ma per la popolazione di Puglia che merita il diritto alla salute non solo perchè sancito dalla Costituzione, ma anche perchè diritto della persona.
I tantissimi Renzo e Lucia della mia bellissima regione gliene renderanno merito, sapendo che tra l’avere e l’essere noi scegliamo l’essere.
Grazie.