Legge contro il caporalato Contro lo sfruttamento del lavoro

Legge contro il caporalato Contro lo sfruttamento del lavoro

APPROVATA LA LEGGE CONTRO IL CAPORALATO E ALTRE FORME DI SFRUTTAMENTO
Per contrastare una delle piaghe più gravi che affliggono la nostra agricoltura. Il fenomeno dell’intermediazione illegale e dello sfruttamento lavorativo diffuso soprattutto in agricoltura – secondo stime sindacali e delle associazioni di volontariato – coinvolge circa 400.000 lavoratori in Italia, sia italiani che stranieri, ed è diffuso in tutte le aree del Paese e in settori dell’agricoltura molto diversi dal punto di vista della redditività, dal pomodoro ai prodotti della viticoltura.
CONTRO L’INTERMEDIAZIONE ILLECITA E SFRUTTAMENTO DEL LAVORO
Per chi recluta manodopera allo scopo di destinarla al lavoro presso terzi in condizioni di sfruttamento, approfittando dello stato di bisogno, e per il datore di lavoro che utilizza o impiega manodopera reclutata anche – ma non necessariamente – con l’utilizzo di caporalato, sfruttando i lavoratori e approfittando del loro stato di bisogno, è prevista la pena della reclusione da uno a sei anni e la multa da 500 a 2.000 euro per ciascun lavoratore reclutato. Il datore di lavoro risponde del reato di caporalato (a prescindere dall’intervento del caporale) se sfrutta e approfitta dello stato di bisogno dei lavoratori. La fattispecie aggravata del reato prevede la reclusione – da 5 a 8 anni e multa da 1.000 a 2.000 euro per ciascun lavoratore reclutato – quando il reato di caporalato è compiuto mediante violenza o minaccia. Nel caso in cui il numero dei lavoratori coinvolti sia superiore a tre, uno o più di essi sia minore di età ovvero i suddetti lavoratori siano stati esposti a situazioni di grave pericolo, sono previste aggravanti con aumento della pena da un terzo alla metà.
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