L’ECO DEL SUD EST – Sanità in Puglia: Grassi invita Vendola

L’ECO DEL SUD EST – Sanità in Puglia: Grassi invita Vendola

Sanità in Puglia: Grassi invita Vendola a concertare il Piano con le popolazioni
Secondo il parlamentare Pd, l’ospedale di Monopoli non subirà tagli
 
Fra federalismo e crisi del comparto sanità in Puglia, questi giorni d’estate stanno diventando ancora terribilmente roventi. La sanità della nostra regione è in grave difficoltà: sono stati annunciati tagli del settore ma non si è ancora ben capito dove tali tagli verranno effettuati. E i cittadini fremono per sapere. Per meglio comprendere l’attuale stato delle cose l’Eco ha sentito Gero Grassi, deputato barese del Partito Democratico e Vice Presidente della Commissione Affari Sociali della Camera. Il suo messaggio è chiaro: “condividere e discutere insieme alle popolazioni locali il nuovo Piano sanitario pugliese”.
Onorevole Grassi cosa sta succedendo alla Sanità della Regione Puglia?
“A seguito della Finanziaria 2009 e di precedenti norme dello Stato, la regione Puglia avendo sforato il Patto di Stabilità, deve ridurre la spesa sanitaria. La responsabilità non è conseguenza di sperpero di denaro. Questo va detto. La conseguenza è che nel settore bisogna razionalizzare ulteriormente e ridurre la spesa. Per farlo si deve intervenire sulla spesa farmaceutica e sulla eliminazione di alcuni posti letto, di fatto, eccedenti.Credo che su questo tutti siano d’accordo”.
 Si parla del taglio di 2200 posti letto; chiuderanno il 50% dei presidi ospedalieri pugliesi. Con lo spettro del commissariamento. Quali effetti avrà tutto questo?
“Nessun commissariamento se siamo in uno Stato di diritto. Non chiuderà affatto la metà degli ospedali pugliesi. Si tratta di ridurre solo alcune centinaia di posti letto. Il problema grave è che in Puglia, ma soprattutto nella provincia di Bari, insistono ospedali doppioni o inutili per quantità di posti letto. Questi vanno chiusi. Aggiungo io, dopo aver fornito quei Comuni di Poliambulatori Specializzati o pronto Soccorso efficienti. L’effetto è devastante se viene fatto contro le popolazioni; accettabile se d’intesa con enti Locali e Comunità”.
 Cosa accadrà nel Presidio Ospedaliero di Monopoli?
“Praticamente nulla. Almeno oggi. Sono previsti Reparti e Servizi di Cardiologia UTIC, Riabilitazione Cardiologica, Medicina Interna con LDPA, Neurologia, Chirurgia generale, Ortopedia, Orl, Urologia, Rianimazione, Pediatria, ostetricia e ginecologia, Nefrologia”.
E nel sud barese più in generale, cosa cambierà?
“Il sud barese soffre di quantità notevole di ospedali. Gioia, Putignano, Conversano, Monopoli ed Acquaviva con il ‘Miulli’. La situazione economica dell’Italia non consente più questa parcellizzazione che peraltro offre qualità mediocre di sanità. In una logica di razionalizzazione efficiente questi ospedali devono costituire una rete sistemica”.
In qualità di Vice Presidente della Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati quali consigli sente di offrire al Presidente Vendola e all’assessore Fiore per poter affrontare con responsabilità -e maturità questo stato delle cose?
“Credo che Vendola e Fiore, consigli non ne cerchino, né ne vogliano. O almeno così danno a vedere e sbagliano. Io non farei nulla senza il coinvolgimento della popolazione. Procederei subito ai tagli ma affiancherei la politica del rigore con la politica dell’offerta di servizi sostitutivi da destinare ai territori interessati. Darei un’occhiata seria a convenzioni e consulenze; applicherei la legge nella vicenda dei primariati che non possono duplicarsi nella stessa Asl; immaginerei un ticket farmaceutico per chi ha un reddito superiore ai centomila euro l’anno. Metterei in atto una politica di concertazione tale da avviare un vero processo di cambiamento di stile del singolo cittadino nella sanità. Aprirei anche un contenzioso con il Governo per la distribuzione della Quota capitaria in sanità, essendo tutt’oggi un problema per le regioni meridionali che ricevono meno soldi di quelle settentrionali”.
Qual è la posizione e quali sono le proposte del pd pugliese al riguardo?
“Il PD chiede il coinvolgimento delle Comunità locali e la possibilità di discutere con il Presidente per evitare tagli chirurgici che amputerebbero gravemente l’offerta sanitaria della Puglia. Poi aggiunge, essendo il partito di maggioranza relativa, che non si può dire che questo è il Piano e va approvato. Il Pd ha senso di responsabilità, ma potrebbe aggiungere altro. Per esempio se qualcuno ha i numeri in Consiglio Regionale, se lo approvi il Piano.
Non lo fa perchè la politica non può essere una sfida, né tantomeno un ricatto. Mai solo gestione del presente senza programmazione seria. Il PD assumerà atteggiamenti di responsabilità ma vuole partecipare. Non da spettatore”.
A chi attribuire le responsabilità di questa drammatica situazione nella sanità?
“Anzitutto al Governo che con la Finanziaria toglie ai deboli per dare ai ricchi. Poi ancora al Governo per questa idea folle di federalismo al contrario e perchè non conduce una seria politica economica fatta solo di annunci e proclami”.
Come la riforma federalista cambierà il volto della Puglia e dell’Italia nei prossimi anni?
“Lo dico in poche parole. Se passa l’idea della Lega, che in realtà conduce le danze, avremo un’Italia meridionale che scivolerà verso l’Africa e quella settentrionale agganciata all’Europa. Questa idea di Stato è contro la natura democratica, solidaristica ed europea della nazione”.
 
 
Sante Calefati
Nicolò Marino Ceci