L’ECO DEL SUD EST – Intervista all’on. Gero Grassi

L’ECO DEL SUD EST – Intervista all’on. Gero Grassi


Grassi: la sanita pugliese è ad un bivio
Il parlamentare Pd parla dell’ipotesi di Vendola premier
 
Sanità pugliese, piano di rientro ed internalizzazioni. 150 anni dell’unità d’Italia e Legge Elettorale. Il Partito Democratico tra universo cattolico e mondo laico. Nichi Vendola futuro Presidente del Consiglio? Sono i terni di cui si è parlato con Gero Grassi, deputato del Partito Democratico recentemente riconfermato Vice Presidente della Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati della XVI Legislatura…….

Grassi: la sanita pugliese è ad un bivio
Il parlamentare Pd parla dell’ipotesi di Vendola premier
 
Sanità pugliese, piano di rientro ed internalizzazioni. 150 anni dell’unità d’Italia e Legge Elettorale. Il Partito Democratico tra universo cattolico e mondo laico. Nichi Vendola futuro Presidente del Consiglio? Sono i terni di cui si è parlato con Gero Grassi, deputato del Partito Democratico recentemente riconfermato Vice Presidente della Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati della XVI Legislatura.
Lei è stato di recente riconfermato Vice Presidente della Commissione Affari Sociali della Camera: quali sono le categorie di cittadini più deboli e bisognevoli di maggior tutela in questo momento storico nel nostro Paese?
«Oggi in Italia i deboli sono tutti quelli che guadagnano meno di 3.000 euro mensili a nucleo familiare, poi bisogna considerare chi ha figli e chi è proprietario di abitazione. Negli ultimi anni la povertà si è allargata di moltissimo grazie alla mancanza di politiche serie che aiutassero le famiglie meno abbienti».
Dall’inizio di questa legislatura quali sono state le proposte più importanti fatte, dal Pd in materia?
«Una serie di proposte tutte incentrate intorno alla famiglia, alle fasce sociali più deboli e alle nuove povertà. Tutte bocciate dal Governo che ha addirittura tolto l’ICI ai miliardari dissanguando i Comuni».
Il Presidente Vendola è il “Papa straniero” che il centrosinistra aspettava?
«Il Presidente Vendola è un buon Presidente di Regione ed un buon leader nazionale. Io non credo ai Papi e nemmeno ai ‘papi’. Il Papa è uno solo».
Secondo lei ‘Nichi’ è ancora ‘comunista’?
«Io credo non lo sia mai stato nell’accezione negativa del termine. Lo è ancora se al comunismo aggiungiamo il significato di giustizia sociale».
Come si pone quindi il mondo cattolico verso un politico che viene da sinistra?
«Il mondo cattolico che una volta votava DC oggi si è diviso in mille rivoli. Questo grazie alla maturazione della democrazia italiana, il cui grande merito va proprio alla DC».
E il Pd invece?
«Il PD è un partito laico che deve avere grande attenzione e rispetto verso quanti hanno fede, inserendo nelle politiche di governo elementi seri di attenzione verso la religione senza però discriminazione alcuna verso chi non crede».
Questo Governo durerà fino alla naturale scadenza del mandato?
«Credo proprio di no…vedo troppe escort in giro e l’assenza totale di idee».
Perché non si riesce a cambiare la Legge Elettorale?
«Perchè chi l’ha fatta non vuole cambiarla ed i pentiti di quella legge (l’UDC) giocano una partita diversa».
Tra pochi mesi ormai si celebrerà il 1500 anniversario dell’Unità d’Italia; questo mentre il Governo Berlusconi sta facendo del federalismo la sua bandiera identitaria. Qual è il suo pensiero?
«Il federalismo nella storia è un mezzo per unire, in Italia il Governo e Bossi lo usano per dividere. Io non credo giusto che l’Italia abbia 20 sanità diverse, 20 scuole diverse o 20 polizie diverse. Non credo nemmeno possibile che le regioni più deboli debbano vincere di proprio. Questo non è federalismo ma autonomia totale ed invece noi siamo in una Repubblica unita».
Onorevole Grassi più volte lei ha dichiarato la necessità di investire e credere nella ricerca, nonché dare fiducia all’Università, Quali sono le proposte concrete del Pd in materia?
«Servono soldi per queste idee ed un paese vecchio come l’Italia vede tagliati i fondi per la ricerca e l’università. I soldi sono pochi? Vero. Paghino gli evasori ed il Governo non spenda soldi inutili e combatta gli sprechi».
Qual è il reale e attuale stato di salute della Sanità pugliese?
«Buona salute ma è ad un bivio. O muore o si riprende. Per far questo serve subito che il Governo firmi il Piano di rientro ma serve anche che i pugliesi rivedano i propri atteggiamenti in sanità riducendo l’uso dei farmaci, non effettuando ricoveri inappropriati, non effettuando diagnostica inutile. Poi bisogna chiudere qualche ospedale e rilanciare la medicina preventiva e territoriale. La deospedalizzazione passa attraverso il contributo di tutti i cittadini, in primis i medici che hanno una funzione vitale.»
L’On. Franceschini nell’interrogazione parlamentare rivolta al Ministro della Salute Fazio del 20 ottobre scorso ha parlato di “disparità di trattamento” tra la regione Puglia e la regione Piemonte per quanto concerne il Piano di Rientro. Qual è il motivo ditale disparità?
«La Regione Piemonte che ha una situazione peggiore della Puglia ha visto immediatamente la firma del piano perchè governata dal centrodestra. La Puglia paga la internalizzazione che è un atto che ha risolto il problema occupazionale a tanti pugliesi. Fitto si sta vendicando delle elezioni regionali perse per ben due volte e lo fa sulla pelle dei pugliesi, tutti».
Qual è il ruolo svolto dal Ministro Fitto nella scelta di Tremonti nel non firmare il Piano di Rientro pugliese?
«Enorme. Fitto dimentica che molti guai della sanità pugliese sono il risultato di dieci annidi sua gestione».
Poniamo che alla fine il ministro Tremonti decida di firmare il Piano: i 550 milioni di curo che giungerebbero in Puglia riuscirebbero a bloccare i tagli dei 2200 posti letto fissati entro il 2011 e a far riprendere le stabilizzazioni nella Sanità?
«Firmando il Piano, la Puglia riparte. Con una politica sanitaria rivolta al futuro e non al passato; sempre che Governo regionale, ASL, operatori sanitari e cittadini lavorino nella stessa direzione».
Sante Calefati
Nicolò Marino Ceci