Le esportazioni delle regioni italiane

Le esportazioni delle regioni italiane


Nel terzo trimestre del 2013, rispetto ai tre mesi precedenti, le regioni dell’Italia nord-occidentale conseguono una rilevante espansione delle vendite all’estero (+3,7%). La crescita congiunturale è più contenuta per l’Italia nord-orientale (+1,0%) e l’Italia meridionale e insulare (+0,8). Le esportazioni dell’Italia centrale sono in leggera flessione (-0,3%).
La flessione tendenziale dell’export nazionale nei primi nove mesi dell’anno (-0,3%) è la sintesi del forte calo delle vendite per le regioni dell’Italia insulare (-14,3%) e meridionale (-6,1%) e della crescita conseguita dall’Italia nord-orientale (+1,8%) e, in misura meno intensa, dalle ripartizioni nord-occidentale (+0,3%) e centrale (+0,2%).
Le regioni che contribuiscono maggiormente alla flessione dell’export nei primi nove mesi del 2013 sono Sicilia (-14,9%), Puglia (15,8%), Toscana (-2,7%), Sardegna (-13,1%) e Liguria (-7,1%). Tra le regioni in espansione si segnalano come particolarmente dinamiche: Marche (+12,7%), Piemonte (+2,9%), Veneto ed Emilia-Romagna (entrambe +2,0%).
Nei primi nove mesi del 2013 risultano in forte contrazione tendenziale le esportazioni di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti da Toscana, Lombardia e Puglia e di prodotti petroliferi raffinati da Sicilia, Lazio e Sardegna.
Nello stesso periodo, l’aumento delle esportazioni di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici da Lazio e Marche, di autoveicoli dal Piemonte e di macchinari e apparecchi n.c.a dalla Toscana e dall’Emilia-Romagna contribuisce a ridurre la flessione dell’export.
Nei primi tre trimestri dell’anno, le province che contribuiscono in misura maggiore alla diminuzione dell’export nazionale sono: Siracusa, Arezzo, Taranto, Genova, Cagliari e Milano. Latina, Torino, Firenze e Ascoli Piceno contrastano, invece, in misura rilevante il rallentamento delle vendite all’estero.