L’automedicazione: responsabilità, risparmio, efficacia

L’automedicazione: responsabilità, risparmio, efficacia

 L’automedicazione è la propensione dei cittadini ad assumere e chiedere maggiore autonomia, responsabilità e capacità decisionale nelle questioni attinenti la propria salute. È un fenomeno sociale, crescente e tipico delle società evolute.
Intercettare e governare questo fenomeno rientra quindi pienamente nei compiti di chi ha responsabilità istituzionali, affinché tale propensione possa esplicarsi nelle migliori condizioni, in termini di efficacia e sicurezza e nel più ampio scenario della politica sanitaria del Paese…

 L’automedicazione è la propensione dei cittadini ad assumere e chiedere maggiore autonomia, responsabilità e capacità decisionale nelle questioni attinenti la propria salute. È un fenomeno sociale, crescente e tipico delle società evolute.
Intercettare e governare questo fenomeno rientra quindi pienamente nei compiti di chi ha responsabilità istituzionali, affinché tale propensione possa esplicarsi nelle migliori condizioni, in termini di efficacia e sicurezza e nel più ampio scenario della politica sanitaria del Paese.
I medicinali senza obbligo di ricetta, appunto detti di automedicazione, rappresentano, a pieno titolo, sia uno degli elementi che possono contribuire al governo ed alla gestione delle risorse pubbliche del Servizio Sanitario Nazionale, sia una porzione non secondaria dell’apparato industriale che fa ricerca, produce e sviluppa i farmaci.
Le caratteristiche dei farmaci di automedicazione stanno anche nella composizione che deve contenere principi attivi ben conosciuti con relativi dosaggi, di comprovata efficacia e di largo consumo, con profili di sicurezza altissimi. Ed ancora devono essere farmaci destinati al trattamento di patologie semplici, non gravi e tendenzialmente risolvibili in breve tempo.
Sulla base di queste considerazioni occorre sviluppare una reale politica per il settore dei farmaci senza obbligo di ricetta, di automedicazione, affinché anche nel nostro Paese questo possa assumere e svolgere quel ruolo che da tempo è già acquisito a livello europeo.
Le liberalizzazioni del Governo Prodi rientravano proprio in questo quadro di interventi, finalizzati a rilanciare la competitività e dare maggiore concorrenzialità al settore. Ciò non significa affatto sminuire le caratteristiche di questi medicinali, né tanto meno, svalutare la figura professionale del farmacista. Abbiamo garantito che tutti i farmaci senza obbligo di ricetta siano vendibili anche in esercizi diversi dalla farmacia (salvaguardando così la parità e l’uguaglianza di accesso ai farmaci per i cittadini) e, soprattutto, abbiamo mantenuto la presenza professionale, ed irrinunciabile, del farmacista per il suo indispensabile ruolo professionale di assistenza.
Ma non è solo agendo sul sistema distributivo che si offre un vero servizio ai cittadini (pur non dimenticando che grazie a tali interventi, comunque, i prezzi di questi farmaci sono calati). Partendo da qui bisogna agire sull’offerta, affinché questa venga arricchita da farmaci senza ricetta sempre migliori, più evoluti ed in linea con lo sviluppo delle conoscenze scientifiche.
Occorre agire sull’offerta, affinché sia possibile il riconoscimento di farmaco “senza ricetta”, cioè di automedicazione, per tutti quei farmaci già riconosciuti tali in altri paesi europei.
Occorre agire sulla informazione, affinchè sia possibile un uso moderno ed estensivo dei marchi, con gli opportuni elementi distintivi che possiedano appropriata capacità individuativa.
Le ricadute positive del corretto sviluppo del comparto dei farmaci di automedicazione (un quinto del mercato farmaceutico italiano) si trasformano in un contributo alla crescita del benessere della popolazione italiana, nel contributo al contenimento della spesa farmaceutica pubblica, nel contributo al rilancio della competitività e della crescita del sistema paese.
Noi del Partito Democratico siamo impegnati a verificare che l’attuale Governo continui sulla strada intrapresa.