L’analisi del DNA potrebbe presto sostituire il pap-test

L’analisi del DNA potrebbe presto sostituire il pap-test

Nota dell’On. Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati
 
La ricerca italiana sul cancro sta dando risultati che ci lasciano ben sperare per il futuro. Uno studio condotto in nove centri di screening su un campione di 94 mila 370 donne ha dimostrato che l’esame sul Dna del papilloma virus previene un numero superiore di tumori in confronto al tradizionale test citologico.
La differenza – affermano i ricercatori –  sta nel fatto che l’analisi dell’ “impronta” del virus consente di individuare con grande anticipo eventuali lesioni ancora nella fase pre-cancerosa…..
 

Nota dell’On. Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati
 
La ricerca italiana sul cancro sta dando risultati che ci lasciano ben sperare per il futuro. Uno studio condotto in nove centri di screening su un campione di 94 mila 370 donne ha dimostrato che l’esame sul Dna del papilloma virus previene un numero superiore di tumori in confronto al tradizionale test citologico.
La differenza – affermano i ricercatori –  sta nel fatto che l’analisi dell’ “impronta” del virus consente di individuare con grande anticipo eventuali lesioni ancora nella fase pre-cancerosa.
Lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica “Lancet Oncology” è stato realizzato nei centri screening di Torino, Trento, Padova, Verona, Bologna, Imola, Ravenna, Firenze e Viterbo, con coordinamento del Centro per l’epidemiologia e la prevenzione oncologica dell’ospedale San Giovanni Antica Sede-Molinette di Torino. Lo studio è stato coordinato dall’epidemiologo Guglielmo Ronco.
Notizie come questa meritano larga diffusione e grandissimo interessamento da parte del Ministero della Salute e della Ricerca.
Investire nella ricerca scientifica è un dovere morale per chi amministra. Scoperte come quella appena citata hanno enorme valore, possono salvare la vita di tantissime persone.
L’Italia può contare su grandissimi scienziati, che troppo spesso sono “costretti” ad andare all’estero, per veder finanziati i loro progetti di ricerca.
Investire di più nella ricerca scientifica significa investire in favore di tutti i cittadini del Paese e soprattutto ci eviterebbe di regalare ad altri la “intelligenza” italiana.