Laboratori Analisi: prevenzione e indagine diagnostica per salvare la vita

Laboratori Analisi: prevenzione e indagine diagnostica per salvare la vita


di Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati
 
Il ruolo svolto dal Laboratorio Analisi ospedaliero nell’ambito delle indagini diagnostiche, è di grandissima importanza. Dai risultati delle analisi il medico è in grado di diagnosticare la patologia in atto ed immaginare la terapia migliore, sia essa farmacologica o di natura chirurgica.
Troppo spesso immaginiamo che le analisi siano soltanto il mezzo per controlli di routine, così non è. Rivestono all’interno dei servizi offerti dal Sistema Sanitario Nazionale un ruolo di primissimo livello.
A seguito del Piano di Riordino Sanitario è stata messa in discussione l’intera rete dei Laboratori Analisi presenti sul territorio regionale. Una razionalizzazione della spesa e delle risorse è quanto mai necessaria, ma deve essere pensata e realizzata senza mettere a repentaglio la salute dei cittadini. Non può accadere che un prelievo ematico o un campione istologico, che non richiede particolare specializzazione nell’indagine, ‘viaggi per tutto il territorio’, per poi tornare al mittente dopo alcuni giorni con il risultato. E’ facile pensare che nessuno si fiderebbe di tale organizzazione…


di Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati
 
Il ruolo svolto dal Laboratorio Analisi ospedaliero nell’ambito delle indagini diagnostiche, è di grandissima importanza. Dai risultati delle analisi il medico è in grado di diagnosticare la patologia in atto ed immaginare la terapia migliore, sia essa farmacologica o di natura chirurgica.
Troppo spesso immaginiamo che le analisi siano soltanto il mezzo per controlli di routine, così non è. Rivestono all’interno dei servizi offerti dal Sistema Sanitario Nazionale un ruolo di primissimo livello.
A seguito del Piano di Riordino Sanitario è stata messa in discussione l’intera rete dei Laboratori Analisi presenti sul territorio regionale. Una razionalizzazione della spesa e delle risorse è quanto mai necessaria, ma deve essere pensata e realizzata senza mettere a repentaglio la salute dei cittadini. Non può accadere che un prelievo ematico o un campione istologico, che non richiede particolare specializzazione nell’indagine, ‘viaggi per tutto il territorio’, per poi tornare al mittente dopo alcuni giorni con il risultato. E’ facile pensare che nessuno si fiderebbe di tale organizzazione.
Negli ultimi anni il ruolo dei Laboratori Analisi è cambiato. Nuove tecnologie analitiche ed informatiche hanno permesso di raggiungere traguardi impensabili fino a poco tempo fa. D’altro canto la necessità di ottimizzare l’utilizzo di risorse, impone di individuare criteri di confronto e di valutazione che escano dalla logica della singola realtà, e si collochino in un contesto più ampio, per creare un’effettiva ‘rete’ di servizi sanitari.
Se da un lato la crisi economica limita le risorse a disposizione, dall’altro le necessità e le aspettative dei cittadini, in termini di salute, non possono che aumentare.
Il processo di riorganizzazione e di razionalizzazione dei servizi di analisi cliniche sul territorio regionale deve rispondere, pertanto, alla necessità di garantire l’efficienza dei servizi contestualmente al contenimento della spesa. Le due cose devono essere correlate.
Per ridurre la spesa non bisogna ridurre i servizi, ma attingere a nuove soluzioni tecnologiche ed ottimizzare la presenza di risorse umane sul territorio. In sintesi si deve si risparmiare, ma con intelligenza, senza mettere a repentaglio l’appropriatezza delle prestazioni.
Il 14 febbraio scorso è stata ritirata la Delibera regionale che metteva in discussione la distribuzione dei Laboratori Analisi sul territorio. Fortunatamente si è deciso di non minare un servizio sanitario essenziale per i cittadini. Affinché anche in futuro si decida per il meglio, è bene fare alcune riflessioni.
Nelle decisioni la ‘base’ non è stata coinvolta. Ma chi ha il polso delle periferie? Non certo chi è a capo della gestione.
Manca ancora una seria rete informatica che tenga insieme l’offerta e la specializzazione di tutti i Laboratori. Se ne parla da tanto anche per quel che riguarda i Centri Trasfusionali, ma non si sa da quando comincerà a funzionare.
Non credo sia la soluzione migliore quella di ottimizzare i costi affidando a tecnici, seppur accurati, il trasporto di materiali biologici. Non credo questo possa leggersi come un vantaggio qualitativo per il paziente.
Quanto ai Laboratori di ‘riferimento’ non possono accentrarsi solo su Bari. Va tenuta in debita considerazione la geografia del territorio, per evitare una congestione della domanda e disservizi per i cittadini.
Anche per quel che riguarda le figure di riferimento all’interno dei Laboratori Analisi va operata una decisione saggia e bilanciata: medici, biologi, tecnici e personale infermieristico hanno tutti delle specificità e dei ruoli che non sono assolutamente sovrapponibili, pertanto non è possibile operare scelte che non tengano conto delle responsabilità e delle esigenze legate alla gestione di un Laboratorio.
Per concludere, rimettere in discussione la funzionalità dei Laboratori Analisi non deve dar vita a Laboratori di serie A e Laboratori di serie B e soprattutto il personale deve essere messo nelle condizioni di lavorare serenamente, perché, non dimentichiamolo, dai risultati delle analisi dipende la diagnosi e la terapia del medico. Non possiamo per un minimo risparmio, fare un salto indietro negli anni, a discapito dell’ignaro cittadino.
Non possiamo immaginare che tanti anziani debbano andare in giro per la Puglia per il controllo di una terapia che è salvavita.
Sono convito che una razionalizzazione seria si imponga, ma dopo un’attenta valutazione della situazione, che non prescinde dal contesto territoriale in cui i laboratori operano.