La Visita del Papa alle Fosse Ardeatine è un segno di speranza per la pacificazione dei popoli

La Visita del Papa alle Fosse Ardeatine è un segno di speranza per la pacificazione dei popoli

Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati
 
 
Data memorabile quella di quest’oggi. Papa Benedetto XVI, accogliendo l’invito dell’Associazione Nazionale tra le Famiglie italiane dei Martiri caduti per la libertà della Patria, è in visita privata al sacrario delle Fosse Ardeatine, in occasione del 67° anniversario dell’eccidio.
L’emozione che mi pervade, essendo stato invitato a partecipare a questa cerimonia, è grandissima.
Sono cittadino di Terlizzi, comune dell’entroterra barese che il 24 marzo 1944 perse, in quell’eccidio, due uomini esemplari: Don Pietro Pappagallo ed il prof. Gioacchino Gesmundo. Un uomo di fede, interprete autentico dei valori del Cristianesimo ed un professore comunista, di filosofia, colpevole di voler perseguire l’alto valore della Libertà.
Vivere questa giornata, in questo luogo, alla presenza del Santo Padre, significa toccare con mano quel dolore e quella emozione che per moltissimi anni ho vissuto a distanza… nella mia città…

Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati
 
 
Data memorabile quella di quest’oggi. Papa Benedetto XVI, accogliendo l’invito dell’Associazione Nazionale tra le Famiglie italiane dei Martiri caduti per la libertà della Patria, è in visita privata al sacrario delle Fosse Ardeatine, in occasione del 67° anniversario dell’eccidio.
L’emozione che mi pervade, essendo stato invitato a partecipare a questa cerimonia, è grandissima.
Sono cittadino di Terlizzi, comune dell’entroterra barese che il 24 marzo 1944 perse, in quell’eccidio, due uomini esemplari: Don Pietro Pappagallo ed il prof. Gioacchino Gesmundo. Un uomo di fede, interprete autentico dei valori del Cristianesimo ed un professore comunista, di filosofia, colpevole di voler perseguire l’alto valore della Libertà.
Vivere questa giornata, in questo luogo, alla presenza del Santo Padre, significa toccare con mano quel dolore e quella emozione che per moltissimi anni ho vissuto a distanza… nella mia città.
Il cuore mi palpita più di quanto non abbia fatto quando, da Sindaco, ho ricordato l’eccidio delle Fosse Ardeatine nella mia città, riportando alla memoria il sacrificio dei Martiri.  
Papa Ratzinger è stato il terzo Pontefice a recarsi alle Fosse Ardeatine dove, quell’infausto 24 marzo 1944, 335 civili e militari italiani furono trucidati dai nazisti.
La visita di Benedetto XVI ha un valore straordinario, che segna una pietra miliare nella storia d’Italia. La sua nazionalità tedesca porta pace in un luogo dove 67 anni fa, per mano dei soldati tedeschi, persero la vita uomini innocenti.
Delle salme identificate (322 su 335) si ricava che circa 39 erano ufficiali, sottufficiali e soldati, appartenenti alle formazioni clandestine della Resistenza militare, circa 52 erano gli aderenti alle formazioni del Partito d’Azione e Giustizia e Libertà, circa 68 a Bandiera Rossa, un’organizzazione comunista e circa 75 erano di religione ebraica. Altri, fino a raggiungere il numero previsto, erano detenuti comuni.
Vi era, poi, un solo sacerdote, don Pietro Pappagallo, concittadino.
Partecipare ad un evento storico così pregno di significato, ha conferito al mio essere italiano e cristiano, un suggello che nessuno mai potrà cancellare.