LA NUOVA CITTA’ – Il Papa in preghiera sulla tomba di don Pietro

LA NUOVA CITTA’ – Il Papa in preghiera sulla tomba di don Pietro

Il Papa in preghiera sulla tomba di don Pietro
 
Nel 67° dell’eccidio alle Fosse Ardeatine, due eventi indimenticabili a Terlizzi e Roma.
Due eventi di grande importanza per la comunità terlizzese hanno caratterizzato il 67° anniversario dell’eccidio nazista alle Fosse Ardeatine, in cui furono uccisi 335 fra italiani ed ebrei, militari e civili tra i 14 e i 75 anni, tra cui i nostri don Pietro Pappagallo e prof. Gioacchino Gesmundo.
Il sacrificio dei martiri è stato ricordato il 24 marzo a Terlizzi, nel corso della manifestazione pubblica tenutasi lungo le vie cittadine e in piazza Cavour, alla presenza di tanta gente, tra cui molti studenti, autorità civili e religiose.
La rievocazione, di solito limitata alle parole del sindaco, quest’anno è avvenuta a più voci.
L’ins. Gioacchino Gesmundo, nipote del martire, in qualità di presidente del Comitato Vite Esemplari, ha dichiarato ultimati i lavori di realizzazione della statua in bronzo denominata “Identità e memoria”, opera dell’artista Pietro De Scisciolo, che il gruppo di lavoro appositamente costituito nel 2006 ha portato a termine con la pubblica sottoscrizione e il finanziamento della Camera dei Deputati, e destinato alla comunità.
La scultura, particolarmente riuscita anche a parere del vescovo mons. Luigi Martella e dell’on. Gero Grassi, presenti all’inaugurazione, è stata provvisoriamente collocata nell’atrio interno alla pinacoteca “De Napoli”, in attesa di migliore destinazione. Gli amministratori comunali hanno infatti bandito un concorso d’idee per la riqualificazione di piazzetta Amendolagine, appena oltre la scuola elementare “Don Pietro Pappagallo”, in cui intendono ubicare definitivamente.
La scelta è stata pubblicamente criticata sia dall’ms. Gesmundo sia dall’on. Grassi. Entrambi hanno sottolineato che la centralità delle figure, rievocate anche da un vibrante messaggio reso dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano alle stesso on. Grassi, e da questi proposto ai presenti, richiederebbe una collocazione più centrale: nell’aiuola di piazza Cavour, davanti il Palazzo di Città o lungo la Villa in viale Roma.
Intanto è possibile ammirare il monumento presso la pinacoteca: “Mirabile sintesi — ha sottolineato il vescovo — fra il cielo e la terra; fra la fede di don Pietro e la passione civile del prof. Gesmundo. Due atteggiamenti dello spirito da non disgiungere, come le figure che hanno incarnato tali esigenze”.
Il 27 marzo alcuni terlizzesi, fra cui l’ms. Gesmundo, l’on. Grassi e il nostro collaboratore Renato Brucoli, si sono recati a Roma, ammessi alla visita privata del Santo Padre Benedetto XVI, “nel sacrario caro a tutti gli italiani”. Il papa tedesco è stato accolto nel luogo dell’eccidio nazista dal presidente dell’Anfim (associazione dei familiari dei martiri) Rosina Stame, dal rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni, dai cardinali Agostino Vallini e Cordero Lanza di Montezemolo, dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta.
“Sono venuto per pregare e rinnovare la memoria”, ha detto il Papa nel significativo messaggio proposto in conclusione di “pellegrinaggio”.
Intento ha sostato su tre tombe, fra cui quella di don Pietro Pappagallo. Un momento di grande intensità che rimarrà indimenticabile nella memoria di chi ha preso parte all’evento e in quella collettiva.