LA NUOVA CITTA’ – Dove ubicare il monumento ai nostri Martiri Ardeatini?

LA NUOVA CITTA’ – Dove ubicare il monumento ai nostri Martiri Ardeatini?

Dove ubicare il monumento ai nostri Martiri Ardeatini?
“In centro’,’ dicono Grassi, Cardillo e i lettori
 
 
Un gruppo di cittadini, appositamente costituitosi in comitato, ha inteso offrire alla città un monumento che, onorando la memoria dei martiri terlizzesi don Pietro Pappagallo e prof. Gioacchino Gesmundo, riuscisse a ricordare, specie alle giovani generazioni, il loro estremo sacrificio per la libertà, la democrazia e il rispetto della dignità umana.
L’opera, modellata dall’artista Pietro De Scisciolo, è stata realizzata in bronzo presso la fonderia Magnifico di Modugno e ora attende di essere collocata. Ma dove? In quale luogo della città?
Il Comitato “Vite esemplari” ritiene in luogo centrale, il sindaco indica la periferia.
Per non anteporre la propria volontà a quella sociale, due mesi fa abbiamo lanciato da queste colonne l’invito a intervenire e a offrire indicazioni motivate. Numerosi i pareri dei lettori, pervenuti in redazione. Per lo più sintetici, indicano in modo nettamente prevalente se non unanime il centro della città, segnatamente lo spazio antistante la sede comunale. Nello stesso senso le argomentate prese di posizione di due figure autorevoli, indirizzate con lettera rispettivamente al presidente del Comitato ‘Vite esemplari”, Gioacchino Gesmundo jr., e al governatore Nichi Vendo- la. Le ospitiamo volentieri su invito di chi ce le ha segnalate.
Scrive l’on. Gero Grassi «Condivido pienamente la necessità di allocare l’opera dello scultore Pietro De Scisciolo in zona centrale della città, perché l’esempio dei due Martiri deve essere all’attenzione dei terlizzesi tutti. Se per tale richiesta all’Amministrazione comunale avete pensato a una lettera ufficiale o a una raccolta di firme, io, se Io vorrete, sarò il primo firmatario, perché ritengo giustissimo che un’opera così importante per il suo valore simbolico debba avere giusta collocazione. Non giudico meno importanti le periferie, né ritengo che esse debbano avere meno attenzione da parte dell’Amministrazione Comunale; allo stesso tempo ritengo che i valori più importanti per una comunità, debbano occupare il cuore della città”.
Il prof. Nino Cardillo, già preside del Liceo classico “Vitruvio Pollione” di Formia, dove il prof. Gioacchino Gesmundo ha insegnato storia e filosofia nel 1932, manifesta le proprie considerazioni direttamente al governatore della Puglia, Nichi Vendola, sapendolo nostro concittadino.
«Illustre governatore (..j, stando alle notizie che mi arrivano, l’attuale governo comunale intende collocare il monumento in un luogo secondario della città.
Se queste notizie sono vere, io sento il bisogno e la responsabilità di chiedere un suo autorevole intervento per evitare un ‘errore politico, storico ed educativo’. Gioacchino Gesmundo e don Pietro Pappagallo sono ligure importanti, non solo della storia di Terlizzi, ma della storia di Roma e della storia nazionale, nella lotta per la liberazione dell’Italia dal nazifascismo. Ci sono, quindi, considerazioni di carattere generale che ‘obbligano’ a dare a questi due personaggi il giusto rilievo e la giusta visibilità. lo, però, sono preoccupato come educatore, essendo stato insegnante e preside per tutta la vita. Come preside del Liceo Classico di Formia, ho intitolato a Gioacchino Gesmundo e a Pilo Albertelli la biblioteca del più importante istituto scolastico cittadino (a centinaia di chilometri da Terlizzi). A maggior ragione Gioacchino Gesmundo e don Pietro Pappagallo devono essere collocati in un luogo centrale e di grande visibilità. I giovani cittadini di Terlizzi, vedendo le statue di questi due eroi civili, si devono domandare chi siano stati Gioacchino Gesmundo e don Pietro Pappagallo e che cosa abbiano fatto per meritare un monumento. (…)
Come può, un messaggio cosi importante, essere umiliato e vanificato, relegando il monumento in zona periferica, quasi a segnare un distacco della Città rispetto a uomini così rilevanti non solo per la storia cittadina ma anche per quella nazionale?
lo non so quale sia la sua posizione e se intende intervenire. Se però condivide le mie preoccupazioni, pur consapevole delle sue numerose e più importanti responsabilità, Le chiedo un intervento per trovare una collocazione dignitosa, utile civilmente e moralmente a questo monumento, e proporzionata al sacrificio della vita per conseguire ideali che non hanno perso nulla della loro importanza e del loro splendore”.