LA NUOVA CITTA’ – All’avv. Michele Berardi

LA NUOVA CITTA’ – All’avv. Michele Berardi

All’avv. Michele Berardi
“La nostra opposizione non farà sconti a nessuno”
 
A cura di Laura Giovine
 
 
Dopo 8 anni di governo centrosinistra, non aspettava un risultato così.Cosa non ha funzionato?
 
Sicuramente sul risultato ha inciso fortemente il fatto di aver subito lo scioglimento anticipato del consiglio comunale e quindi non aver potuto portare al termine naturale il mandato elettorale a suo tempo ricevuto. Questo ha complicato oltremodo la competizione elettorale, perché non ha consentito a questa esperienza di governo pulita, lungi- mirante e trasparente di programmare l’appuntamento elettorale quindi di potersi ricandidare al governo della città facendo conoscere i risultati ottenuti.
 
La sua candidatura è stata vista come un”imposizione dall’alto”. Come risponde a questa critica?
Non credo proprio.
La mia candidatura è stata esclusivamente il frutto di un lavoro assessorile dignitoso e fuori dagli schemi soliti della politica politicante, che credo abbia portato buoni frutti a questa comunità. Poi ho accettato la candidatura unitaria del mio partito e mi sono sottoposto al giudizio degli elettori attraverso le primarie.
Quindi posso dire che è del tutto fuori luogo affermare che la mia fosse una imposizione dall’alto, anzi era la candidatura di una classe dirigente che si è fatta da sola e che ha deciso di non avere padrini e/o padroni politici.
C’è qualcosa che non farebbe di nuovo?
Assolutamente rifarei tutto quello che ho fatto!
Le va dato atto di essersi battuto con onore e senso di sacrificio in un clima almeno apparente di defezione dei big locali come l’on. Grassi o il presidente della giunta regionale Vendola, Si è sentito abbandonato?
Non mi sono sentito abbandonato per il semplice motivo che eravamo ben consapevoli della distanza politica siderale con l’onorevole e della differente idea che aveva il presidente Vendola rispetto alla mia candidatura ed alle decisione che il centrosinistra ha assunto rispetto a chi si è reso protagonista dello scioglimento anticipato del consiglio comunale.
Devo comunque ringraziare Nichi Vendola per la sua vicinanza almeno durante il ballottaggio, per me è stato molto importante e mi ha dato la forza di andare avanti in una situazione molto complicata.
Quale opposizione condurrà in consiglio comunale?
Una opposizione che non farà certo sconti a nessuno, perché nessuno ne ha fatti a noi.
Certamente sarà però diversa da quella che abbiamo subito. Sappiamo per filo e per segno cosa abbiamo lasciato e vigileremo perché lo si porti avanti senza alcun tentennamento nell’interesse della città.
Poi sarà chi ha parlato di discontinuità che dovrà giustificarsi con i cittadini se il proprio operato, almeno per i primi due anni, non sarà altro che l’attuazione della progettualità messa a frutto dal centrosinistra.
Sono sicuro che nei prossimi mesi emergeranno tutte le contraddizioni politiche del patto di responsabilità che si sono inventati solo per nascondere il più becero dei trasformismi sempre interpretato, guarda caso, dagli stessi personaggi.
Come vede il futuro del centrosinistra locale?
Io credo che il lavoro fatto durante la campagna elettorale non dovrà andare disperso. Abbiamo ricostruito una coalizione politica seria e coerente con se stessa, il lavoro da fare sarà tanto ma siamo pronti alla fatica dell’essere opposizione.
La scommessa per il futuro, almeno per quanto mi riguarda, sarà quella di lavorare per far emergere una nuova e più giovane classe dirigente pronta a governare Terlizzi.
Personalmente, se riuscirò a contribuire a fare questo penso che il mio ruolo politico attivo potrà terminare con piena soddisfazione, atteso che credo fermamente che l’esperienza politica debba essere a termine e non come spesso accade anche da noi una vicenda ereditaria.
Con quali soggetti e partiti intende dialogare per costruire un’alternativa vincente?
Così come ho detto più volte durante la campagna elettorale, e senza secondi tini, il centrosinistra deve per forza di cose farsi interrogare dal fenomeno delle liste civiche, che ha visto nel dott. Vitagliano il suo massimo interprete.
Bisogna iniziare un dialogo e confronto serrato a partire dalla condivisione e costruzione di una opposizione che possa servire alla città.