LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO – Gaetano Morgese, dopo 12 anni la città non dimentica

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO – Gaetano Morgese, dopo 12 anni la città non dimentica

TERLIZZI
FRA SETTE GIORNI L’ANNIVERSARIO. IL PROGRAMMA DELLE INIZIATIVE
Gaetano Morgese, dopo 12 anni la città non dimentica
 
di Massimo Resta
TERLIZZI. Fra sette giorni, il 12 gennaio, presso il cimitero comunale, sarà deposta una corona d’alloro dinanzi alla tomba di Gaetano Morgese, il giovane agente della polizia ferroviaria che dodici anni orsono fu una delle otto vittime del deragliamento, alle porte della stazione ferroviaria di Piacenza, del pendolino «Botticelli».
Alla cerimonia interverranno rappresentanti di istituzioni locali, funzionari della polizia di stato ed i familiari del compianto agente terlizzese che all’indomani della sua tragica scomparsa, istituirono un’associazione benefica, poi diventata una fondazione legalmente riconosciuta, per ricordare nel tempo la sua figura con iniziative di carattere solidaristico Manifestazioni culturali, musicali, artistiche, sportive e sociali come il concerto di San Michele, il concorso nazionale riservato agli studenti delle Accademie delle Belle Arti d’Italia, l’affiliazione scolastica per ragazzi della provincia di Bari ed il concorso nazionale per l’assegnazione di otto borse di studio a figli di agenti di polizia e carabinieri morti per cause di servizio. Sulle note del silenzio, intonato da un trombettiere della polizia di stato, sarà ricordato il sacrificio di Gaetano Morgese, che il 12 gennaio 1997 fu vittima di un crudele destino. Quel giorno, infatti, non era in servizio. Insieme ad un suo
collega della provincia di Taranto, anch’esso scomparso in quella tragica sciagura ferroviaria, fu chiamato per prestare servizio a bordo del pendolino «Botticelli», non potendo certamente sapere che nei pressi della stazione di Piacenza il freno sarebbe deragliato provocando morti e feriti.
Nonostante la ferita formatasi per la perdita del figlio e riapertasi al termine del processo in cui i presunti colpevoli dell’incidente furono tutti assolti (l’intera vicenda è ricostruita nel volume di Gero Grassi “L’Italia fuori binario”), i genitori ed il fratello di Gaetano non si sono fatti colpire dal dolore. Hanno reagito. Con il risarcimento ricevuto, infatti, hanno dato vita ad un’associazione intitolata alla memoria del loro congiunto con l’obiettivo di ricordarne la figura attraverso iniziative benefiche che in questi dodici anni si sono tenute non solo a Terlizzi ma anche in altri centri della provincia. Diventato una fondazione onlus senza fini di lucro, il locale sodalizio è diventato con il tempo un’istituzione ben radicata nel territorio.