LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO – Terlizzi più di seimila esami istologici all’anno, macchinari vecchi

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO – Terlizzi più di seimila esami istologici all’anno, macchinari vecchi

TERLIZZI PIÙ DI SEIMILA ESAMI ISTOLOCICI ALL’ANNO MA CON I MACCHINARI VECCHI
 
Inaugurata Anatomia patologica ma di nuovo ci sono solo i muri
 
ROSARIA MALCANGI
 
• TERLIZZI. Ospedale «Sarcone »: sempre più un “bel” contenitore di servizi «low cost». Inaugurata da pochi giorni la nuova sede dell’Unità operativa di Anatomia patologica
citodiagnostica: 180 metri quadrati, ricavati nel seminterrato al posto del vecchio archivio. il restauro, costato all’incirca 60mila euro, ha riguardato solo i muri: i macchinari adoperati dall’equipe diretta da Giuseppe Rella restano quelli di sempre.
Fa di necessità virtù il primario, che quasi con orgoglio osserva: «Gli strumenti manuali non sì rompono mai». E spiega che per moltissimi esami, «la metodica tecnologica- mente avanzata aiuta a ridurre il tempo della diagnosi, ma moltiplica di sette volte il costo di ogni prestazione)). «Tant’è – continua il medico – che il bilancio del nostra laboratorio è in attivo». Rella garantisce ch l’affidabilità della diagnosi tra la tecnica tradizionale, li classico striscio sul vetrino, e quella tecnologicamente avanzata, a strato sottile, è la stessa. Ma ammette che per alcune tipologie di esami, come quelli delle urine, lo strato sottile è più affidabile rispetto alla tecnica standard. Di qui la sua speranza che la direzione ospedaliera acquisti la nuova strumentazione. Tanto più che Rei- la sciorina i dati statistici del suo laboratorio. Ogni anno il primario, tre medici, tre tecnici, un biologo e un’infermiera «sfornano» 6mila esami istologici e 8mila esami citologici, coprendo un bacino d’utenza che abbraccia Corato, Moffetta; Bitonto, Palo, Giovinazzo, Ruvo, ma anche Bisceglie e Trani.
A chiare lettere l’intervento nella cerimonia di inaugurazione del nuovo direttore generale. Della Asl, Domenico Colasanto: ((E’ un’illusione pensare di poter offrire servizi di medio-alta complessità in tutta la Asl. Esiste un’ inappropriatezza dell’uso delle risorse che va combattuta. Dobbiamo puntare a migliorare le performance per essere concorrenziali almeno con le strutture private del capoluogo o il Miulli di Acquaviva». Parla anche il parlamentare terlizzese Gero Grassi: «La verità è che come Paese spendiamo più di quanto produciamo: e questo si riflette direttamente sulla sanità. Se vogliamo una sanità pubblica e gratis per tutti dobbiamo razionalizzare il sistema e abbattere gli sprechi». Il sindaco Vincenzo Di Tria difende l’ospedale cittadino: “La qualità dei servizi dei Sarcone non è calata, la quantità sì”. E con lo sguardo rivolto a Colasanto auspica che il dialogo possa ripartire alla ricerca di nuove strade che potenzino la vocazione chirurgica dell’ospedale.
Lasciando il banchetto del buffet all’aperto, il nuovo direttore generale continua lungo i corridoi il discorso iniziato. Svela: la prima necessità da soddisfare è la riorganizzazione del lavoro. Poi si ferma, si guarda intorno e dice: “Di tanta frenesia che si vede qua, molte prestazioni sono inappropriate, inutili. Lo spreco è quello”. E fa un esempio: “Se su cento ricoveri in chirurgia, finiscono in sala operatoria in 55, gli altri 45 erano inappropriati”. Tempi duri per le due sale operatorie, costate due milioni di euro e inaugurate lo scorso dicembre dal governatore Nichi Vendola.