LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO – PD, via di Franceschini ad accordi regionali Grassi: ma basta dissidi

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO – PD, via di Franceschini ad accordi regionali Grassi: ma basta dissidi

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Pd, via di Franceschini ad accordi regionali Grassi: ma basta dissidi

 
   • BARI.«Caso per caso», alleanze «regione per regione», non è lo slogan del solo Casini. Anche il segretario del Pd Dario Franceschini è tempo di dare luogo al federalismo anche in politica: «le alleanze le lasceremo decidere regione per regione dai candidati presidente e dai partiti regionali nel rispetto totale del federalismo, ma sempre nel campo alternativo alla destra». Strada spianata, dunque, anche in Puglia ai negoziati in autonomia per la squadra da presentare alle regionali, fermo restando – aggiunge Piero Fassino, promoter del leader uscente – che «l’esistenza di una convergenza la sperimentiamo tutti i giorni in Parlamento: nel 95% dei casi, l’Udc, e anche l’Italia dei Valori, hanno votato come il Pd. Inoltre, dove abbiamo proposto un’alleanza, come a Bari e Brindisi, gli elettori ci hanno seguito».
   Restano sul terreno le divisioni interne al partito e gli stracci volati tra i candidati alla segreteria regionale. «Il congresso del Pd deve essere una festa di democrazia e non aspra contesa e conta personale» incalza il deputato Gero Grassi, coordinatore regionale in Puglia della mozione Franceschini. «Il Congresso è il luogo dove, attraverso un lungo percorso di democrazia, che parte dal basso, diverse persone e diverse opinioni si confrontano per arricchire la proposta del Partito. Dario Franceschini, Pierluigi Bersani e Ignazio Marino sono persone troppo intelligenti per non sapere che il Congresso va gestito come una festa di democrazia e non come aspra contesa e conta personale. Vogliamo un Pd – aggiunge Grassi, con un occhio al congresso nazionale ed un altro a quello pugliese – nel quale diverse culture riformiste, siano in grado di mescolarsi e di elaborare una proposta politica seria. La classe dirigente saggia del Pd sa benissimo che all’indomani del 25 ottobre ci si ritroverà tutti attorno ad un tavolo e chi sarà ‘incoronato vincitorè avrà l’arduo compito di dover interpretare e rappresentare tutte le “anime” che compongono il Pd, facendo sentire tutti a casa e partecipi di un progetto che trova la sua forza nel sostegno reciproco».
   «Se questo percorso verrà fatto attraverso una sana competizione – conclude Grassi – ed un percorso assolutamente democratico il Pd dimostrerà a se stesso e agli italiani che non ha padroni».