LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO – PD, i 75 vanno avanti e ripartono da Orvieto

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO – PD, i 75 vanno avanti e ripartono da Orvieto

LO SCONTRO VELTRONI NEGA DI VOLER SCENDERE IN CAMPO. FRANCESCHINI CONVOCA AREA DEMOCRATICA, MARINI GLI EX PPI

  Pd, i 75 vanno avanti e ripartono da Orvieto
     • ROMA. Walter Veltroni non è il Papa straniero e non scenderà nel campo già affollato dei candidati premier del centrosinistra. L’ex leader nega «intenti diabolici» dietro il documento dei 75 e fa professione di unità. Rassicurazioni che Pier Luigi Bersani sembra prendere per buone, rinnovando l’invito a «lavorare tutti per l’unità». Ma, al di là degli intenti, la tensione resta alta con la minoranza ormai ai ferri corti al punto che i movimentisti minacciano di disertare mercoledì la riunione di Area Democratica ed i cattolici sono divisi al punto da litigare pure sull’invito degli ex segretari Ppi Pier Luigi Castagnetti e Franco Marini a riunire oggi gli ex democristiani.

 

   La crisi del Pd non sarà, come assicura Dario Franceschini, speculare a quella del Pdl ma i tentativi di ricomposizione faticano a farsi largo dopo il documento con il quale 75 parlamentari hanno messo in discussione la rotta del Pd. Bersani cerca di calmare gli animi e considera, come spiega il vice Enrico Letta, «un segnale utile» le garanzie di Veltroni di non voler azzoppare il partito ma di lavorare per rafforz a rl o.

 

   Non ha mandato giù il rospo, invece, Dario Franceschini, per il quale il documento ma soprattutto «la conta sulle firme» sono «un errore da accantonare», l’iniziativa di una nuova corrente mentre in questo momento servirebbe «un dibattito costruttivo e autolesionistico». Critiche che rischiano di far saltare l’assemblea della minoranza, guidata da Franceschini e spaccata a metà dal documento di Veltroni, Fioroni e   Gentiloni. «Se la pregiudiziale per la riunione è che ritiriamo il testo è improponibile», tira dritto l’ex sindaco di Roma, minacciando con i suoi di disertare l’appuntamento e addossando all’ex suo vice la colpa di non volere un confronto. «Non ho mai posto pregiudiziali, c’è chi tenta di utilizzare pretesti per motivare scelte già compiute», ribatte Franceschini. Oggi due ambasciatori veltroniani faranno un tentativo in extremis, chiedendo conto al capogruppo se Area Democratica non sia nei fatti passata in maggioranza.

 

   Botta e risposta al quale Bersani assiste a distanza. «Preferisco che la discussione – afferma il segretario   venga fatta nelle nostre sedi. A Veltroni alla prossima assemblea del partito dirò chiaramente e umilmente che dobbiamo lavorare per l’unità del Pd e per l’Italia perchè solo così il Pd può decollare». Dopo aver dato la «scossa», l’ex leader sembra intenzionato a siglare una tregua ma non a rinunciare alla discussione perchè «discutere non è mai dividersi». Ma c’è chi, tra i firmatari del documento, ha meno intenzione di abbassare le armi: il fioroniano ‍GeroGrassi rilancia un’iniziativa, domenica prossima, sul federalismo ad Orvieto come momento per parlare del documento e di fatto per sancire la nascita del movimento.