LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO – Muro contro muro tra i Dem, ora si litiga anche sul Pse

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO – Muro contro muro tra i Dem, ora si litiga anche sul Pse

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 10 NOVEMBRE 2013
 
PARTITO NEL CAOS GLI EX MARGHERITA PARLANO DI PATTO STRACCIATO E MINACCIANO LA SCISSIONE
 
Muro contro muro tra i Dem
ora si litiga anche sul Pse
Epifani riapre la questione. Fioroni: così si rompe
 
• ROMA. Non c’è pace nel Pd. Dopo i sospetti e i veleni sul boom delle tessere, dopo la dissociazione di Renzi sulla decisione di non sfiduciare la Cancellieri (Epifani gli risponde dicendo che il Pd si è comportato in modo «corretto»), dopo la decisione di Romano Prodi di non andare a votare alle primarie, ora i democratici litigano di brutto anche sulla loro collocazione in Europa.
Gli ex democristiani di Giuseppe Fioroni sono scesi sul piede di guerra per contrastare la decisione di Epifani di organizzare il congresso del Pse a Roma all’inizio del prossimo anno. Un “blilz”, sostiene Fioroni, che mette in discussione il patto sul quale è nato il Pd: mai entreremo a far parte del partito socialista europeo, fu assicurato agli ex dc. Su questa promessa si decise di sciogliere la Margherita. L’accordo, con qualche bizantinismo, è stato sostanzialmente rispettato: nel parlamento di Bruxelles il Pd fa parte di un gruppo che si chiama «Alleanza progressista dei socialisti e dei democratici» del quale fanno parte il Pse e altri partiti non affiliati al partito socialista europeo, come appunto i democratici italiani. Ma se ora il Pd si mette a organizzare il congresso dei socialisti europei, dice Fioroni, significa che quel patto è diventato carta straccia. Da qui la minaccia neanche troppo violenta, di una scissione: se il Pd compie questa “mutazione genetica” automaticamente viene “annullato lo scioglimento della Margherita”.
Proprio mentre Fioroni lanciava i suoi altolà via Twitter, a Milano Epifani andava come un treno e annunciava ai sostenitori di Cuperlo che fra la fine di febbraio e l’inizio di marzo del 2014 il Pd organizzerà a Roma perla prima volta il congresso del Partito socialista europeo. Un modo per rimarcare «un segno di appartenenza che dice quali sono le nostre radici e i nostri legami», spiega Epifani.
Contro Fioroni scende in campo Gianni Pittella, europarlamentare e candidato alla segreteria del Pd e assertore dell’ancoramento del partito alla famiglia del socialismo europeo: «Fioroni è un provocatore. Ha la testa rivolta a vecchie o nuove Margherite e forse cerca solo un pretesto per uscire dal Partito democratico».  A Pittella risponde Gero Grassi: «nel Pd nessuno ha mai deciso di aderire al Pse, anzi quando DS e Margherita fondarono il Pd decisero di non aderire».
Nel Pd proseguono anche le polemiche sulla sospensione delle iscrizioni deciso dopo il boom di tessere nei congressi locali. Epifani rivendica la scelta compiuta: una «decisione giusta» permettere riparo a una situazione «fisiologica» ma che non doveva essere sottovalutata. Renzi, che ha dato il suo assenso allo stop, non rinuncia però a mettere i puntini sulle «i»: “Chi spara nel mucchio dicendo che ci sono casi anomali nel tesseramento dovrebbe fare nomi e cognomi —dice — altrimenti diamo l’impressione che 370 mila persone che vanno a votare sono 370 mila imbroglioni, si prendono e si cacciano. Non Si fa di tutta l’erba un fascio.” Cuperlo attacca Renzi sostenendo che chi, come il Sindaco rottamatore e Civitati ribadisce il suo no al blocco dei tesseramenti.