LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO – Ma al PD serve l’entusiasmo dei neoviaggiatori

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO – Ma al PD serve l’entusiasmo dei neoviaggiatori

MA AL PD SERVE L’ENTUSIASMO DEI NEOVIAGGIATORI
di SALVATORE CASTRÌGNANO*
 
Gli onorevoli Dario Ginefra e Gero Grassi hanno recentemente proposto dalle colonne della Gazzetta una riflessione su come si è andata evolvendo nel Paese e nel territorio la presenza e l’iniziativa del Partito Democratico.
Rilanciare oggi, di fronte ad una forte caduta etica nelle funzioni di rappresentanza, un nuovo protagonismo sociale capace di coinvolgere e far esprimere passioni e idealità, diventa per certi versi vitale per i cittadini, soprattutto per i giovani. E’ significativo che ad interrogarsi e mettersi in gioco siano due autorevoli esponenti istituzionali del PD pugliese, essendo quello di Bersani e Franceschini il partito che più di ogni altro professa, reclama e identifica l’esigenza di rifondare su basi integre la politica italiana e l’azione di governo.
Le affermazioni di Ginefra e di Grassi sono indicative delle resistenze che anche nel PD trovano le idee di quanti non si uniformano a regole organizzative oligarchiche che spesso emarginano ed escludono anziché valorizzare.
Cosa fare, dunque, perché la politica non sia occupata ed esercitata soprattutto da carrieristi di professione, da praticoni del malaffare e del clientelismo, da persone arroganti, insensibili ed inaffidabili? Come promuovere e far rivivere il volontariato militante un po’ sognatore che riempiva le sezioni del vecchio PCI, la rispettosa sensibilità per il pluralismo delle idee che ha permeato l’impegno di tantissimi cattolici della DC, il perseguimento degli interessi collettivi, la conoscenza quale requisito fondamentale per l’espletamento dei ruoli istituzionali?
La vita interna di un partito democratico e di massa ha anche una funzione fortemente educativa. Se tu fai passare il principio che non serve annulla il confronto perché tutto viene deciso altrove dal soliti noti, se gli organismi dirigenti sono il frutto di contese sui numeri (delle tessere, in particolare) e non sintesi e luogo delle competenze, se vanno avanti i meno capaci purché siano congeniali ai capi, se il favoritismo è l’unico modo di considerare i bisogni e i diritti, allora non devi meravigliarti che viene meno la passione, che i giovani ti lasciano e vanno via, che nel territorio aumenta 11 decadimento culturale e la sfiducia nella politica.
Dunque è giusto e utile mettere in luce le ragioni di un cammino da fare con più coraggio e coerenza. Un viaggio impegnativo, lungo, impervio più del previsto, che bisogna continuare insieme, sognatori, missionari, innovatori, moderati.
Per farlo con successo il PD ha bisogno di arricchirsi dell’entusiasmo e dei progetti di nuovi viaggiatori,.di allontanarsi dal vuoto dei valori e dall’omologazione ai partiti personali, di non limitarsi a puntare solo ai traguardi più immediati della gestione del potere, di essere in continua sintonia con i bisogni dei cittadini.
I Partiti, nessuno escluso, sono presidiati da protagonisti che si incollano alle poltrone e che propongono cambiamenti solo a patto di conservarne la regia. Nel PD ci vogliono certamente segnali di cambiamento in questa direzione.
Occorre dar vita ad un percorso e ad un luogo di confronto e di elaborazione collettiva che sappia di nuovo, un momento e una fase di relazione tra quanti non si rassegnano a rendere solo presentabile l’esistente, una interazione non canonica tra voci libere, che sia davvero aperta alla società e che quindi non sia unicamente finalizzata ad appuntamenti organizzativi, una iniziativa non episodica partecipata da chi vuole contribuire, scevro da vincoli di funzioni e di carriere ma esercitando una presenza più forte nel Partito e nella società ad imprimere la svolta e l’accelerazione necessarie alla azione di rinnovamento della politica portata avanti dal PD in Puglia e nel Paese.
*Direzione provinciale del PD di Capitanata