LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO – Le polemiche nel PD Grassi replica ad Emiliano

 

Esplode la polemica nel Pd dopo l’intervista di Michele Emiliano, sindaco di Bari e – presidente del PD, nell’intervista pubblicata ieri dalla Gazzetta.

Emiliano in un passaggio ha detto che “se uno vede la lista dei deputati pugliesi sono sempre gli stessi e la loro funzione sul territorio è zero assoluto”. “Emiliano eviti i processi senza imputati”: lo chiede l’on. Gero Grassi (Pd), vicepresidente della Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati.

“Il Sindaco di Bari, Michele Emiliano, forse, – sottolinea Grassi – preferisce fare il giudice, piuttosto che il presidente pugliese del Pd. Lo dimostra l’ennesima…..

 

Esplode la polemica nel Pd dopo l’intervista di Michele Emiliano, sindaco di Bari e – presidente del PD, nell’intervista pubblicata ieri dalla Gazzetta.

Emiliano in un passaggio ha detto che “se uno vede la lista dei deputati pugliesi sono sempre gli stessi e la loro funzione sul territorio è zero assoluto”. “Emiliano eviti i processi senza imputati”: lo chiede l’on. Gero Grassi (Pd), vicepresidente della Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati.

“Il Sindaco di Bari, Michele Emiliano, forse, – sottolinea Grassi – preferisce fare il giudice, piuttosto che il presidente pugliese del Pd. Lo dimostra l’ennesima dichiarazione tanto infelice quanto approssimativa: “Se uno vede la lista dei deputati pugliesi sono sempre gli stessi e la loro funzione sul territorio è zero assoluto”. La prima considerazione che nasce spontanea è che “ non è possibile fare di tutta l’erba un fascio”, afferma Grassi.

Quanto alle candidature che riguarderebbero sempre le stesse persone, “noi sottolineiamo che abbiamo sempre proposto la incompatibilità di ruoli, per agevolare la partecipazione. E Michele Emiliano – evidenzia Grassi – su questo è sempre stato contrario , ricoprendo più ruoli contemporaneamente”. Grassi conclude invitando Emiliano a discutere di tutto “in pubblico”.

E il sindaco in una nota precisa che l’affermazione a lui attribuita tra virgolette “Deputati senza voti. Non hanno mai lavorato un giorno ora devono impararlo a farlo” non era riferita indistintamente ai parlamentari, ma a quei funzionari professionisti di partito che vengono candidati solo perché abbiano un mantenimento ed una progressione retributiva.