LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO – La sanità italiana non cresce con il Governo Berlusconi

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO – La sanità italiana non cresce con il Governo Berlusconi

di Gero GrassiVicepresidente Commissione Affari Sociali Camera DeputatiDirezione Nazionale Partito Democratico

Le ultime scelte del Governo Berlusconi relativamente alla Sanità Italiana rappresentano un segnale forte della poca attenzione che si sta mostrando nei confronti dei cittadini.

I nuovi LEA (Livelli essenziali di Assistenza) definiti dal Governo Prodi sono stati aboliti con estrema facilità e superficialità trascurando considerevolmente l’evoluzione delle patologie che affliggono la popolazione italiana.

Gli interventi previsti partivano da un’implementazione della prevenzione fino all’assistenza protesica per persone disabili. Rientravano tra i servizi del S.S.N. l’analgesia epidurale, il vaccino contro il papilloma virus, l’esenzione per soggetti affetti da malattie rare, la dotazione di ausili informatici per persone disabili, apparecchi acustici di ultima generazione per persone affette da sordità cronica. Sarebbero stati potenziate le cure odontoiatriche, le cure domiciliari per malati terminali, i servizi socio sanitari come consultori, i centri di salute mentale per minori ed adulti, i servizi per persone con dipendenze patologiche e disabili gravi.

Mentre i bisogni degli italiani evolvono e si centuplicano, il Governo Berlusconi va indietro. Anzicchè fornire servizi migliorativi agli italiani, priva con fermezza e decisione, quasi che la salute degli italiani si contrattasse con i dati economici.

Il PD ritiene che il bene dei cittadini e soprattutto delle persone che vivono la condizione di malattia debba essere considerato il bene supremo da salvaguardare, al di là della collocazione geografica dei cittadini.

Invece la manovra che il Governo Berlusconi ha fatto è ingiusta nei contenuti e nelle modalità di scelta visto che le Regioni sono state ignorate in questo processo decisionale. La riduzione della spesa economica non può gravare sulla salute dei cittadini italiani, confermando ancora una volta che solo i più fortunati possono godere di un’offerta di assistenza sanitaria più ampia ma privata.

Il SSN era sul punto di decollare anche grazie al Progetto “Patto per la salute 2006” che prevedeva una risposta adeguata ai bisogni dei cittadini non trascurando l’aspetto della prevenzione.

Invece il Governo Berlusconi ha voluto prendere le distanze da un processo di crescita così ampio, attivato precedentemente, giustificando tali scelte con la necessità di ridurre la spesa pubblica che ovviamente colpirà i più deboli..

Il PD non accetta un atteggiamento simile e si impegna perché i cittadini e i loro bisogni possano essere anteposti ad ogni altro interesse.