LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO – Grassi su Mattarella e Moro il docu-film dice il vero – 15 luglio 2017

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO – Grassi su Mattarella e Moro il docu-film dice il vero – 15 luglio 2017

di Gero Grassi – Vicepresidente Gruppo Pd Camera Deputati

A Roma c’è stata, il 13 luglio, al Cinema Nuovo, la presentazione della serie televisiva ‘In nome del popolo italiano’. Quattro episodi su Piersanti Mattarella, Vittorio Occorsio, Marco Biagi e Natale De Grazia, vittime della mafia e del Terrorismo.
La serie è curata da Anele, Rai Cinema, Rai Com e Rai. Trattasi di un ciclo di 4 docu-film prodotto da Gloria Giorgianni che andranno, in prima serata, su Rai 1, ai primi di settembre.
La presentazione, avvenuta alla presenza del Presidente del Senato Pietro Grasso, del Ministro Anna Finocchiaro, di tutti i vertici Rai, delle famiglie delle vittime e dei diversi rappresentanti delle Istituzioni, ha visto la proiezione dell’episodio su Piersanti Mattarella, curato dal regista Maurizio Sciarra con l’attore Dario Aita.
Ottima sceneggiatura e ricostruzione di un personaggio ed una storia centrali nella società italiana, messi in scena dal bravo regista pugliese Maurizio Sciarra al quale va il mio grazie per la passione civile, la puntualità storica messi in campo e la capacità di rappresentare fedelmente, dopo 40 anni, il parhos e la speranza che Piersanti Mattarella seppe dare ad una generazione che si posexin antitesi a quella che aveva convissuto e condiviso con la mafia.
Piersanti Mattarella, Presidente della Regione Sicilia, e’ ucciso dalla mafia, a Palermo, il 6 gennaio 1980. Da sempre amico di Aldo Moro, dopo l’omicidio del leader Dc e ‘ indirizzato a diventare punto di riferimento della sinistra democristiana. Mattarella si pone come politico alternativo alla mafia con la quale, dice, non si tratta. Grande innovatore della struttura burocratica regionale, dopo essere stato validissimo assessore regionale al bilancio (in Puglia Salvatore Fitto segue alcune sue geniali idee nel 1980, ricoprendo analogo ruolo), porta con se’ in Presidenza una schiera di giovanissimi, tra cui Leoluca Orlando, con i quali innova metodi e merito delle scelte politiche dell’isola.
Il docu-film, accanto a scene bellissime di Palermo, città dove i colori raggianti del mare e della terra mal si combinano con le tante ombre e oscurità del sistema mafioso, ha gli interventi di due nipoti di Mattarella che parlano del nonno, dei magistrati Pietro Grasso e Giuseppe Pignatone che seguono le indagini, di Leoluca Orlando e Salvatore Butera consulenti del leader assassinato, di Maria Grazia Trizzino prima donna Capo Gabinetto in Italia, del vicesegretario Dc Guido Bodrato, dei giornalisti Giovanni Bianconi e Francesco La Licata, del prof. Sabino Cassese.
Nel video appare la faccia truce di Vito Ciancimino, autore con i corleonesi, del ‘saccheggio’ di Palermo ed Orlando dice che a Palermo non c’era abusivismo, perché era lecito costruire anche in zona verde agricolo, con cubature immense.
Interessanti ed attuali molte dichiarazioni di Mattarella sul ponte sullo stretto di Messina, sull’autonomia regionale, sull’antimafia, sulla italianità della Sicilia, sulla morte di democristiani onesti come Michele Reina ed Aldo Moro, sull’obbligo morale di innovare la politica coniugando efficienza e legalità.
Pessima una battuta del Presidente del Consiglio Francesco Cossiga in un incontro a Palermo del 1979 e la dichiarazione del Ministro degli Interni Virginio Rognoni che sostiene di aver visto Mattarella, a fine anno 1979, tranquillo e non preoccupato per la sua vita. Peccato che la dr.sa Trizzino conferma che al rientro da Roma, dopo l’incontro con Rognoni, Mattarella le disse che se gli fosse successo qualcosa doveva essere collegata all’incontro con Rognoni.
Nel docufilm è ricostruito anche un incontro, avvenuto nello studio romano di Moro, a fine gennaio 1978. Presenti Moro, Piersanti Mattarella, il segretario provinciale Dc Michele Reina, poi ucciso dalla mafia ed il consigliere regionale Dc Rino Nicolosi. All’incontro, per volontà di Moro, assisto anche io che sono andato a trovarlo su suo invito. Ovviamente non conosco i tre. Moro mi dice di ascoltare e così faccio. Si parla della elezione del prossimo Presidente della Regione Sicilia. Mattarella sostiene di non essere interessato, Reina e Nicolosi insistono perché Mattarella accetti il ruolo che lo avrebbe visto sostenuto esternamente anche dal PCI. Moro, dopo aver ascoltato, spiega a Mattarella la necessità che accetti. Così avrebbe aiutato la Dc nazionale, dove lo stesso Moro sta facendo analoga operazione di allargamento della base democratica al fine di realizzare la democrazia compiuta. Moro convince Mattarella ponendogli anche il bisogno del rinnovamento generazionale. Andati via i tre, Moro vuole spiegarmi chi sono ed il senso della operazione politica siciliana e nazionale non lesinando parole di stima verso Piersanti Mattarella, il suo senso dello Stato, il rigore morale ed il suo impegno per la lotta alla mafia.
Un consiglio ai cittadini: l’illegalità, il malaffare, la corruzione e la politica del far male si combattono anche con la riproposizione della vita di quanti hanno scelto di stare con lo Stato pagando con la vita.