LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO – Grassi (PD): la Regione Puglia può evitare il commissariamento

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO – Grassi (PD): la Regione Puglia può evitare il commissariamento

LE REAZIONI D’AMBROSIO LETTIERI (PDL): QUESTA RESTI ULTIMA IPOTESI. MAUAREW (SEL): RISOLUTI SULLE INTERNAUZZAZIONI
 
Grassi (Pd): la Regione Puglia può evitare il commissariamento
 
• La situazione della sanità pugliese è sempre al centro del dibattito politico. «Credo che la Puglia possa evitare il commnissariamento perché le condizioni della Puglia sono migliori di quelle del Piemonte che pure non è stato commissariato. Per cui se il commissariamento non è punitivo, la Puglia non avrà problemi». Lo ha detto a Bari, il vicepresidente della commissione Affari sociali della Camera e responsabile sanità del Pd, &ero Grassi che ha sottolineato la necessità di usare «l’indice di deprivazione» socio-economica nel riparto del Fondo nazionale per la sanità perché (c’è un problema di spesa che si aggraverà con il federalismo». «Cioè – ha spiegato Grassi – non è possibile che la Regione Puglia continui ad avere un input economico diverso e più basso da quello delle altre regioni solo perché noi siamo una regione giovane». «E quindi – ha aggiunto- pensare che la Puglia da sola possa fronteggiare la spesa sanitaria, credo che sia demenziale da parte di un governo che usa il federalismo per accentuare le diversità e non per ridurle».«Il problema della sanità pugliese è quello di raggiungere un livello di qualità corrispondente al livello di spesa dei soldi dei cittadini», mentre su un eventuale avvicendamento degli attuali direttori generali nelle Mi «non credo che posizioni massimaliste del tipo ‘tutti via” possano risolvere i problemi», ha spiegato Grassi. «Credo – ha concluso Grassi – che ai direttori generali vadano dati obiettivi specifici. E nello stesso tempo la loro nomina, quale che sia, vada accompagnata da provvedimenti legislativi di semplificazione e da tentativi audaci di sganciare la gestione appalti, centri di spesa, da una funzione di programmazione dei direttori generali, in modo tale da rendere loro più facile il compito. Su tutto questo serve una grande collaborazione di cittadini e un’opera di razionalizzazione della sanità sul territorio, che non passi solo attraverso la chiusura degli ospedali, cosa che pure si è fatta; ma passi attraverso un rafforzamento della medicina preventiva e territoriale, cosa che non si è fatta completamente e che crea enormi disagi».
Il commissariamento della sanità pugliese «noi vogliamo che resti una ultima ipotesi e che vi sia, cosi come pare sia accaduto fino ad oggi, la prosecuzione di una attività sinergica fra il governo e la Regione Puglia, che restituisca trasparenza nei conti ma soprattutto che adegui la legislazione regionale a precisi obblighi di natura finanziaria e costituzionale, nel rispetto del Patto di stabilità e della corretta gestione delle risorse», ha detto dal canto suo il senatore Luigi D’Ambrosiò Lettieri (Pdl), membro della commissione parlamentare d’inchieste sull’efficacia e l’efficienza del servizio sanitario nazionale. «Dentro questo perimetro – ha aggiunto D’Ambrosio Lettieri – noi auspichiamo che il governo regionale continui autonomo lo svolgimento della propria attività che diventa sempre più impellente quanto maggiore diventa il disagio che noi riscontriamo nella nostra comunità in termini di qualità e accesso ai servizi, financo quelli di prima necessità», «Non penso – ha precisato D’Ambrosio Lettieri – di dover insegnare nulla agli amministratori regionali. Io ritengo che in linea di principio devono recuperarsi le ragioni, soprattutto sul versante della responsabilità delle risorse pubbliche, dentro gli accordi che non sono imposti dal governo centrale ma sono definiti a livello di conferenza Stato-Regioni, come principi basilari sui quali si fonda la coesione fra i territori e il rispetto delle regole».
«Sulle internalizzazioni è giunto il momento di essere risoluti. La sentenza della Corte Costituzionale n, 68 dello scorso 28febbraio ha dichiarato legittima l’internalizzazione dei servizi sanitari appaltati all’esterno. Dunque, il processo di affidamento alla “mano pubblica” dei servizi esternalizzati può ed anzi deve ripartire senza ulteriori indugi, soprattutto in quelle ASL in cui si registra un notevole ritardo sul previsto programma» h affermato il consigliere regionale di Sel Antonio Matatrelli.