La Gazzetta del Mezzogiorno del 29/12/2009 – “La sanità delle disparità” di Gero Grassi

La Gazzetta del Mezzogiorno del 29/12/2009 – “La sanità delle disparità” di Gero Grassi


di Gero Grassi – Vicepresidente della Commissione Affari Sociali della Camera

Federalismo, innovazione e sostenibilità sono le coordinate intorno alle quali ruota l’analisi della Sanità italiana, confluita nel Rapporto 2009 “Meridiano Sanità” presentato al Forum di Cernobbio.
La regionalizzazione della sanità e l’avvento del federalismo fiscale sono i fattori sui quali concentrare un’attenta riflessione per capire se il futuro garantirà accesso alle cure per tutti ed in egual maniera. E’ verosimile immaginare che disparità geografiche ed economiche delle diverse regioni, se non tenute in debita considerazione, possono generare un accesso diverso alla prevenzione ed alla cura dei cittadini, a seconda del territorio di appartenenza.
Lo Stato deve assicurare a tutti i cittadini il diritto alla salute attraverso un sistema di garanzie, attraverso i Livelli Essenziali di Assistenza.
Le Regioni devono dare attuazione, devono cioè, assicurare i LEA attraverso il governo del sistema sanitario e della spesa, a livello regionale…..
 

di Gero Grassi – Vicepresidente della Commissione Affari Sociali della Camera

Federalismo, innovazione e sostenibilità sono le coordinate intorno alle quali ruota l’analisi della Sanità italiana, confluita nel Rapporto 2009 “Meridiano Sanità” presentato al Forum di Cernobbio.
La regionalizzazione della sanità e l’avvento del federalismo fiscale sono i fattori sui quali concentrare un’attenta riflessione per capire se il futuro garantirà accesso alle cure per tutti ed in egual maniera. E’ verosimile immaginare che disparità geografiche ed economiche delle diverse regioni, se non tenute in debita considerazione, possono generare un accesso diverso alla prevenzione ed alla cura dei cittadini, a seconda del territorio di appartenenza.
Lo Stato deve assicurare a tutti i cittadini il diritto alla salute attraverso un sistema di garanzie, attraverso i Livelli Essenziali di Assistenza.
Le Regioni devono dare attuazione, devono cioè, assicurare i LEA attraverso il governo del sistema sanitario e della spesa, a livello regionale.
Ma le Regioni, devono essere messe nelle condizioni di organizzare: i servizi, le attività destinate alla tutela e prevenzione della salute, l’organizzazione delle Aziende Sanitarie Locali e delle Aziende Ospedaliere.
Il collante di tutto questo sono proprio i LEA, la cui individuazione a livello nazionale costituisce la premessa per l’autonomia organizzativa dei modelli regionali.
In sintesi a livello centrale si gettano le basi, le linee guida, stanziando i fondi per tradurre le buone intenzioni in fatti concreti. A livello regionale si dà attuazione a quelle stesse linee guida, il cui obiettivo deve essere garantire Livelli Essenziali di Assistenza per tutti.
Detto questo, che per certi versi appare fin troppo scontato, ci chiediamo se il federalismo fiscale potrà garantire la stessa sanità a tutti.
Oggi ci troviamo di fronte a 21 sistemi sanitari regionali, profondamente autonomi sotto l’aspetto amministrativo, finanziario e gestionale.
Cosa succede quindi? Le prestazioni e i servizi inclusi nei LEA rappresentano il livello essenziale garantito a tutti i cittadini. Attraverso le risorse proprie, aggiuntive, le Regioni possono garantire servizi e prestazioni ulteriori.
E’ facile comprendere che la salute dei cittadini d’Italia non sarà la stessa.
Immaginiamo per esempio il percorso legato alla prevenzione. Cosa alla quale deve puntare una Nazione moderna ed attenta. Può una Regione che già fatica a garantire la cura, che vive quotidianamente in affanno per insufficienza di strutture e strumentazioni, investire in “informazione e prevenzione”?
Ci saranno quindi, Regioni che garantiranno, per esempio, analisi preventive per determinate fasce a rischio, senza spesa alcuna per il cittadini e Regioni che pur ritenendo quelle analisi indispensabili, non potranno offrire tale servizio, perché la copertura finanziaria non lo consente.
Situazioni di questo tipo potranno verificarsi anche per alcuni farmaci. O per gli stessi Ticket.
Se da un lato i LEA garantiscono tutti, è anche vera l’affermazione che, la Sanità non potrà essere uguale per tutti, se prevenzione e cura avranno accessi e costi differenti.
E’ giusto affermare che il federalismo fiscale non è un sistema perfetto e che pian piano vengono fuori delle disparità sulle quali la politica ha il dovere di intervenire.
Molte Regioni, soprattutto del centro-sud hanno accumulato deficit, provenienti in alcuni casi da gestioni errate, in altri casi da carenze infrastrutturali e tecnologiche che vengono da lontano. Immaginare che quelle Regioni possano con un colpo di bacchetta magica azzerare il loro deficit e mettersi in carreggiata, significa chiedere a quelle stesse Regioni di ridurre drasticamente i servizi sanitari per i propri cittadini. Nessun uomo politico può assumersi la responsabilità di un tale scempio.