LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO Asse Grassi-Emiliano per il segretario del PD

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO Asse Grassi-Emiliano per il segretario del PD

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 14 OTTOBRE 2013
 
Asse Grassi – Emiliano per il segretario del Pd
 
Convergenza su Pagano. Ed è scontro con i dalemiani

Nicola Pepe
La notte ha portato consiglio sia pure in parte. Se fino a sabato – in concomitanza con l’apertura di Matteo Renzi della sua campagna congressuale alla Fiera del Levante il Pd barese aveva in lizza quattro candidati per la guida della segreteria provinciale, da ieri il numero si è ridotto. Sarà stato l’effetto rottamatore, ma da ieri comunque – ai di là degli annunci rasserenanti – è iniziata la resa dei conti nel Pd barese. A voler smorzare i bollenti spiriti in un partito «frammentato» e stata una dichiarazione congiunta fatta ieri dal sindaco Michele Emiliano e dal parlamentare Gero Grassi nel convergere sulla la candidatura di Ubaldo Pagano, 34anni, avvocato, attuale vicesegretario provinciale (un passato di assistente parlamentare del senatore Giovanni Procacci e attualmente coordinatore ufficiale del piano di zona Cassano, Acquaviva, Bitetto e Grumo), alla carica di segretario provinciale attualmente retta dal dalemiano Vito Antonacci, 43 anni, sindaco di Adelfia, anche lui ricandidato. Un atto che sana una frattura interna al Pd e che la dice lunga su alcuni (ri)posizionamenti. Insomma sia pure in politichese che lascia spazio a non poche lettura; il comunicato del duo Emiliano-Grassi parla di decisione presa a sèguito dèl «comune approfondimento della situazione politica regionale» nonchè della presa d’atto della «eccessiva frammentazione delle pur qualificate candidature e proposte politiche avanzate dal Pd in vista del congresso della Provincia di Bari». Da qui la scelta di «realizzare uno : forzo di sintesi programmatica e di direzione politica ritenendo «di comune accordo di favorire un processo di ricambio generazionale dei quadri del Pd senza venir meno al principio del merito e del riconoscimento della militanza, convergendo sulla candidatura a segretario provinciale di Ubaldo Pagano, giovane vicesegretario in carica ,frutto della capacità di formazione politica del nostro partito». A conforto di tale decisione vi sarebbe il passo indietro di Gianni Sportelli (già vicesindaco e attuale assessore a Santeramo) uno dei quattro candidati in pole position fino a sabato, ai fini del raggiungimento di un «obiettivo l’intelligenza politica» grazie appunto alla «generosità dl Gianni Sportelli che ha spinto in prima persona «affinché si arrivasse alla decisione di convergere su Pagano con il
gesto inconsueto del ritiro della propria candidatura».
Fin qui le dichiarazioni ufficiali: Dove finisca l’intelligenza e inizi la generosità o dove finisca o ricominci la frammentazione, questo è ancora da chiarire in politica, come la storia insegna, la verità è sempre dietro le quinte.
La «ritirata» di Sportelli, in realtà rappresenterebbe una exit strategy del suo principale sponsor politico, il parlamentare Gero Grassi che lungo la strada ha perso, una serie di suoi fedelissimi che hanno scelto di convergere su Renzi (non è passata inosservata la presenza di alcuni consiglieri regionali a lui «legati»).
L’idea di correre da solo in una competizione che ‘lo avrebbe lasciato un pò isolato, lo ha spinto a un atto di intelligenza politica salendo su un carro (se sarà quel lo del vincitore questo lo stabilirà il congresso provinciale) trovando una intesa e, non a caso, aspettando proprio il giorno dopo l’avvio di Renzi per l’annuncio. Ma qualcuno potrebbe chiedersi: dov’è la discontinuità se si ripropone (o contrappone) il vicesegretario uscente-giovane a un segretario uscente anche lui giovane? La discontinuità sta proprio qui: fare terra bruciata attorno alla vecchia nomenclatura, quella che fa capo ai dalemiani e ala suo referente locale Mario Loizzo. Logica che in qualche modo giustifica la sopravvivenza del terzo candidato alla segreteria. Adalisa Campanelli sostenuta da Enzo Lavarra. Si sarebbe “sfilato” la corrente facente capo a Guglielmo Minervini più propenso a sposare la linea di Giusy Servodio, già parlamentare, che non ha intenzione di schierarsi con nessuno. La partita, insomma, è appena iniziata. Aspettiamo le prossime mosse.