Istituzione della «Giornata della lotta contro la povertà»

Istituzione della «Giornata della lotta contro la povertà»

In Italia, il rischio di povertà riguarda circa un terzo della popolazione, e, ad eccezione del 2014, negli ultimi anni ha registrato una continua crescita. Più in particolare "Nel 2014 si attesta al 28,3% la stima delle persone a rischio di povertà o esclusione sociale residenti in Italia, secondo la definizione adottata nell’ambito della strategia Europa 2020. L’indicatore corrisponde alla quota di popolazione che sperimenta almeno una delle seguenti condizioni: rischio di povertà (calcolato sui redditi 2013), grave deprivazione materiale e bassa intensità di lavoro (calcolata sul numero totale di mesi lavorati dai componenti della famiglia durante il 2013) in Istat, Reddito e condizioni di vita, novembre 2015". Il rischio di povertà per le famiglie con 3 o più figli supera il 30%, mentre nel caso di due figli minori è di poco inferiore al 20%. In termini comparativi, la popolazione anziana sembra essere meno esposta al rischio di povertà. Nel corso di una recente audizione alla Camera , il Presidente dell’INPS ha confermato che tra il 2008 e il 2014 la quota di Italiani con un reddito al di sotto della soglia di povertà è cresciuto di circa un terzo, passando da 11 a 15 milioni di individui. La povertà – secondo il Presidente dell’Inps – pesa molto più della diseguaglianza dei redditi : soltanto il 3% delle prestazioni sociali erogate in Italia va alla parte più povera della popolazione. La povertà è alta fra i giovani e le famiglie con figli, ma l’incremento percentuale più alto (70%) è riscontrabile nella fascia di età fra i 55 e i 65 anni. 

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