Istat: 9 ricercatori su 10 lavorano dopo 4 anni dal titolo di studio

Istat: 9 ricercatori su 10 lavorano dopo 4 anni dal titolo di studio

 

L’occupazione è elevata in particolare tra i dottori delle Scienze matematiche, informatiche, dell’Ingegneria industriale e dell’informazione; risulta più bassa tra i dottori delle Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche.
(AGI) – Nel 2014, a quattro anni dal conseguimento del titolo (2010), lavora il 91,5% dei dottori di ricerca mentre e’ in cerca di un lavoro il 7%. A sei anni dal conseguimento del titolo (2008) lavora invece il 93,3% (un valore ancora molto elevato e solo in leggera diminuzione rispetto all’edizione precedente) e cerca un lavoro il 5,4%. Permane dunque il vantaggio competitivo associato al dottorato di ricerca. Lo rileva l’Istat sottolineando che “l’occupazione e’ elevata in tutte le aree disciplinari, in particolare tra i dottori delle Scienze matematiche e informatiche e dell’Ingegneria industriale e dell’informazione (oltre il 97% lavora a sei anni dal dottorato e oltre il 95% a quattro anni); risulta piu’ bassa tra i dottori delle Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche (intorno all’88% in media)”. A sei anni dal conseguimento del titolo, la quota di occupati con un lavoro a termine e’ pari al 43,7%, mentre raggiunge il 53,1% tra i dottori osservati a quattro anni. Il dato e’ in crescita rispetto all’indagine precedente, quando era del 35,1% e del 43,7%. Il 73,4% dei dottori occupati del 2008 e il 74,4% di quelli del 2010 svolgono attivita’ di ricerca e sviluppo. La quota e’ piu’ bassa tra le donne: 3 su 10 sono impegnate in attivita’ lavorative per nulla connesse alla ricerca. La soddisfazione generale rispetto all’attivita’ lavorativa e’ di 7,2 punti su un massimo di 10. Piu’ alta la soddisfazione per l’autonomia e le mansioni svolte, piu’ contenuta quella per le possibilita’ di carriera e la sicurezza del lavoro. Le donne manifestano livelli di soddisfazione inferiori su tutti gli aspetti…. 
 


 
L’occupazione è elevata in particolare tra i dottori delle Scienze matematiche, informatiche, dell’Ingegneria industriale e dell’informazione; risulta più bassa tra i dottori delle Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche.

(AGI) – Nel 2014, a quattro anni dal conseguimento del titolo (2010), lavora il 91,5% dei dottori di ricerca mentre e’ in cerca di un lavoro il 7%. A sei anni dal conseguimento del titolo (2008) lavora invece il 93,3% (un valore ancora molto elevato e solo in leggera diminuzione rispetto all’edizione precedente) e cerca un lavoro il 5,4%. Permane dunque il vantaggio competitivo associato al dottorato di ricerca. Lo rileva l’Istat sottolineando che “l’occupazione e’ elevata in tutte le aree disciplinari, in particolare tra i dottori delle Scienze matematiche e informatiche e dell’Ingegneria industriale e dell’informazione (oltre il 97% lavora a sei anni dal dottorato e oltre il 95% a quattro anni); risulta piu’ bassa tra i dottori delle Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche (intorno all’88% in media)”. A sei anni dal conseguimento del titolo, la quota di occupati con un lavoro a termine e’ pari al 43,7%, mentre raggiunge il 53,1% tra i dottori osservati a quattro anni. Il dato e’ in crescita rispetto all’indagine precedente, quando era del 35,1% e del 43,7%. Il 73,4% dei dottori occupati del 2008 e il 74,4% di quelli del 2010 svolgono attivita’ di ricerca e sviluppo. La quota e’ piu’ bassa tra le donne: 3 su 10 sono impegnate in attivita’ lavorative per nulla connesse alla ricerca. La soddisfazione generale rispetto all’attivita’ lavorativa e’ di 7,2 punti su un massimo di 10. Piu’ alta la soddisfazione per l’autonomia e le mansioni svolte, piu’ contenuta quella per le possibilita’ di carriera e la sicurezza del lavoro. Le donne manifestano livelli di soddisfazione inferiori su tutti gli aspetti. A sei anni dal conseguimento del titolo, i dottori percepiscono un reddito netto mediano mensile di 1.750 euro; a quattro anni il reddito dei dottori del 2010 e’ di 1.633 euro. Le aree disciplinari associate ai redditi piu’ alti sono le Scienze mediche, Scienze fisiche, Ingegneria industriale e dell’informazione, Scienze economiche e statistiche e Scienze giuridiche: a sei anni dal conseguimento del titolo il reddito netto mediano mensile supera i 1.900 euro. Piu’ contenuti (in media tra 1.400 e 1.450 euro) sono invece i redditi dei dottori in Scienze dell’antichita’, filologico-letterarie e storico-artistiche e in Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche. I dottori di ricerca che vivono all’estero al momento dell’intervista sono il 12,9% (+6 punti rispetto alla edizione del 2009). Gli uomini hanno una maggiore propensione alla mobilita’ verso l’estero (16,6%) rispetto alle donne (9,6%). Migrano soprattutto i dottori di ricerca nelle Scienze fisiche (31,5% dei dottori italiani che vivono all’estero) e nelle Scienze matematiche o informatiche (22,4%); molto meno rappresentati tra quelli che vivono all’estero sono invece i dottori in Scienze giuridiche (7,5%) o in Scienze agrarie e veterinarie (8,1%). I Paesi preferiti sono, nell’ordine, Regno Unito (16,3%), Stati Uniti d’America (15,7%), Francia (14,2%). Il reddito da lavoro percepito da chi vive all’estero e’ sensibilmentepiu’ alto del valore totale (di 750 euro per la coorte del 2008 e 830 euro per la coorte del 2010).