INTRODUZIONE DEL REATO DI TORTURA NELL’ORDINAMENTO ITALIANO

INTRODUZIONE DEL REATO DI TORTURA NELL’ORDINAMENTO ITALIANO

 La proposta di legge di iniziativa parlamentare, approvata definitivamente alla Camera dei deputati in quarta lettura, introduce nel nostro codice penale il reato di tortura, così come previsto dall’ordinamento internazionale.  Sono numerosi gli atti internazionali che prevedono che nessuno possa essere sottoposto a tortura, né a pene e trattamenti inumani e degradanti: tra questi, la Convenzione di Ginevra del 1949 relativa al trattamento dei prigionieri di guerra, la Convenzione europea dei diritti dell’uomo del 1950 (ratificata nel 1955), la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo del 1948, il Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici del 1966 (ratificata nel 1977), la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea del 2000, la Convenzione ONU del 1984, ratificata dall’Italia con la legge n. 498/1988, ed infine lo Statuto di Roma istitutivo della Corte penale internazionale del 1998. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della Giornata internazionale a sostegno delle vittime della tortura, il 26 giugno 2017, ha affermato: «Lavorare insieme per combattere ogni forma di tortura rappresenta un obiettivo permanente, così come offrire sostegno alle vittime di pratiche degradanti, avvengano esse nell’ambito di più ampie violazioni dei diritti umani o in Paesi caratterizzati dalla vigenza dello stato di diritto. Sevizie e violenze, infatti, costituiscono una delle più gravi violazioni dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, sempre e ovunque abbiano luogo» … 
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