INTERROGAZIONE GERO GRASSI ALLA COMMISSIONE DI VIGILANZA RAI

INTERROGAZIONE GERO GRASSI ALLA COMMISSIONE DI VIGILANZA RAI


ALL’ON. ROBERTO FICO
 PRESIDENTE COMISSIONE PARLAMENTARE
VIGILANZA SERVIZI RADIOTELEVISIVI
PALAZZO SAN MACUTO
ROMA
 
 
 
 
Oggetto: Interpellanza urgente e richiesta audizione.
 
 
  
Lo scrivente on. GERO GRASSI, componente della COMMISSIONE PARLAMENTARE  VIGILANZA SERVIZI RADIOTELEVISIVI, ha appreso dalla stampa e da una comunicazione pervenutagli in data 12 giugno ed inviata a tutti i Componenti la Commissione, la vicenda del dr. Pietro Di Lorenzo, già Presidente della LDM Comunicazione SpA, società fornitrice di contenuti editoriali alla RAI che in sintesi riproduce…
 


ALL’ON. ROBERTO FICO
 PRESIDENTE COMISSIONE PARLAMENTARE
VIGILANZA SERVIZI RADIOTELEVISIVI
PALAZZO SAN MACUTO
ROMA
 
 
 
 
Oggetto: Interpellanza urgente e richiesta audizione.
 
 
 
 
Lo scrivente on. GERO GRASSI, componente della COMMISSIONE PARLAMENTARE  VIGILANZA SERVIZI RADIOTELEVISIVI, ha appreso dalla stampa e da una comunicazione pervenutagli in data 12 giugno ed inviata a tutti i Componenti la Commissione, la vicenda del dr. Pietro Di Lorenzo, già Presidente della LDM Comunicazione SpA, società fornitrice di contenuti editoriali alla RAI che in sintesi riproduce:
 
a)      il dr. Di Lorenzo non è un imprenditore in difficoltà economica, né versa in vicende giudiziarie. Da quanto appare il dr. Di Lorenzo è un professionista credibile ed economicamente solido che, con grande senso civico, ha autonomamente scelto di rifiutare il pagamento di tangenti o comunque danaro improprio a funzionari della RAI;
b)      il dr. Di Lorenzo, anni fa, ha mostrato la sua correttezza denunziando alla Magistratura un Capodipartimento del Ministero delle Politiche agricole per irregolarità connesse alla gestione di un appalto. Il dirigente denunciato fu poi arrestato e la Magistratura riconobbe alla società del dr. Di Lorenzo un risarcimento pari a circa 350.000,00;
c)      il dr. Di Lorenzo ha denunciato i fatti di cui sostiene pubblicamente di essere stato vittima alla Magistratura che sta procedendo nell’inchiesta;
d)      i fatti descritti sulla stampa sono raccontati con particolari che devono indurre chi ha responsabilità aziendali ad intervenire immediatamente anche alla luce della considerazione che a tutt’oggi il dr. Di Lorenzo pare non essere stato querelato per diffamazione da nessun personaggio citato sui giornali;
e)      il Direttore Generale della RAI è stato dettagliatamente informato nel settembre 2012 circa i fatti citati;
f)        il Direttore Generale della RAI non ha ritenuto, stando alle notizie in possesso dello scrivente, di ascoltare personalmente il dr. Di Lorenzo nella sua veste di importante fornitore della RAI nonostante la pesantezza delle dichiarazioni rese;
g)      stando a quanto denunciato ancora pubblicamente il dr. Di Lorenzo ha affermato che il Condirettore di Raiuno Agnese avrebbe chiesto per il figlio il pagamento di seimila euro a settimana per un incarico che la Rai valutava e rimborsava millecinquecento. Sostiene il dr. Di Lorenzo che, interpellato dalla RAI, il signor Agnese avrebbe prodotto una mail con la quale afferma che prendeva atto che il pagamento settimanale era di euro millecinquecento. Questa mail avrebbe indotto la RAI, tramite l’Auditing, di ritenere che la denuncia del Di Lorenzo era priva di fondamento. La mail del signor Agnese è stata inviata dopo che il Di Lorenzo ha risposto negativamente all’agente del giovane Agnese che chiedeva seimila euro a settimana. A tal proposito il Di Lorenzo afferma che tale richiesta sarebbe stata fatta al Produttore Esecutivo e all’Ispettore della LDM, disponibili a testimoniare in tal senso nonostante non lavorino più per la società LDM. In ogni caso il giovane Agnese ha poi rifiutato la prestazione lavorativa con il corrispettivo di millecinquecento euro settimanali;
h)      allo scrivente non risultano azioni energiche del Direttore RAI a difesa di un produttore che denuncia pubblicamente le pressioni e le richieste illecite finalizzate a vera e propria estorsione, anche al fine di agevolare ulteriori denunce di altri fornitori che subiscono identico trattamento;
i)        l’atteggiamento del Direttore Generale nei confronti del produttore che ha denunciato il sistema corruttivo, può esporre la RAI al rischio di un megarisarcimento danni in caso di condanna penale;
j)        il quadro generale della vicenda allo scrivente che paga regolarmente il canone e che vive, seppur in Parlamento, il dramma della disoccupazione e della carenza economica, appare ancor più grave quando apprende che ci sarebbero state pressioni improprie da parte dell’ex sindaco di Roma on. Gianni Alemanno finalizzate ad imporre come presentatrice di programmi la soubrette Eleonora Daniele.
 
Analogamente lo scrivente fa presente che, stando alle dichiarazioni di stampa, la Società LDM dopo la denuncia del dr. Di Lorenzo ha visto azzerare il proprio rapporto di lavoro con la RAI, precedentemente consistente in un pacchetto di produzioni del valore di diciotto milioni di euro, pagando ulteriormente il coraggio di evidenziare comportamenti illeciti.
Quanto sinora esposto lascia intravedere un fosco quadro fatto di illegalità ed irregolarità che inducono lo scrivente a chiedere a lei on. Presidente, la convocazione immediata della Commissione per ascoltare pubblicamente sia l’attuale Direttore Generale della RAI, sia il produttore che ha denunciato l’intero accaduto.
 
 
 
 
ROMA, 18 GIUGNO 2013