Immigrazione: miseria e disperazione

Immigrazione: miseria e disperazione

L’Italia ha il dovere cristiano di scuotere l’anima europea
 
Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati
 
Un cittadino tunisino di 34 anni è morto dopo essere stato investito, poco prima della mezzanotte di lunedì 18 aprile, mentre camminava, diretto a sud, sul bordo della corsia della tangenziale di Bari.
Forse era scritto nel suo destino, ma è assurdo immaginare che abbia affrontato il mare grosso e mille difficoltà, lasciandosi alle spalle patria ed affetti, per venire a morire in Italia…..

L’Italia ha il dovere cristiano di scuotere l’anima europea
 
Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati
 
Un cittadino tunisino di 34 anni è morto dopo essere stato investito, poco prima della mezzanotte di lunedì 18 aprile, mentre camminava, diretto a sud, sul bordo della corsia della tangenziale di Bari.
Forse era scritto nel suo destino, ma è assurdo immaginare che abbia affrontato il mare grosso e mille difficoltà, lasciandosi alle spalle patria ed affetti, per venire a morire in Italia.
Poteva capitare a chiunque, ma solo chi è disperato cammina a piedi a mezzanotte su una tangenziale.
Il tema dell’immigrazione è da troppi sottovalutato. Il Governo italiano cerca di tamponare le urgenze, senza una programmazione seria. L’Unione Europea lo analizza a distanza con un binocolo che lo fa apparire fin troppo lontano.
Sull’immigrazione bisogna parlare con una voce sola, bisogna trovare convergenza e collaborazione ed invece chi può si defila e chi resta combatte una battaglia persa in partenza, perché mancano le fondamenta per costruire una società equa e solidale.
Il Governo italiano vincolato dalla Lega ha attuato sino ad oggi una politica sull’immigrazione parziale, inconsistente, priva di criteri di equità.
A partita ormai inoltrata, si tenta un cambio di strategia, ma è chiaro che i tempi supplementari non possono cancellare gli errori di una squadra che ha giocato male, collezionando ammonizioni ed incidenti.
L’Italia ha il dovere di alzare la voce nel Parlamento europeo, perché sta difendendo i diritti umani di migliaia di persone, che vivono una disagio che rasenta la disperazione.  L’Italia non sta chiedendo nulla per sé. Questo dovrebbe ribadire il Governo italiano in Europa, facendo emergere la propria autorevolezza…che, evidentemente, si è affievolita a causa di una politica internazionale debole e personalistica.
L’Italia ha il dovere cristiano di scuotere l’anima europea. Se tutti tendiamo la mano ai profughi, non esisteranno più ‘campi di concentramento’ di clandestini e a tutti sarà consentita una sistemazione, se pur temporanea, più dignitosa.