Il sacerdote e il calzolaio ai tempi dell’Unità d’Italia

Il sacerdote e il calzolaio ai tempi dell’Unità d’Italia


di Gero Grassi

Un viaggio che scorre negli anni che iniziano con la conquista piemontese di Roma, passa per la proclamazione di Vittorio Emanuele II Re d’Italia ed arriva alla vigilia del Fascismo.

Un viaggio che vive le difficoltà meridionali dopo la cacciata dei Borboni, le iniziali conquiste di una società che si industrializza, la conquista delle colonie africane, la nascita dei primi partiti politici e l’aspirazione di una società più florida e più giusta.

Un percorso che passa, non indenne, sulle rovine della prima Guerra Mondiale e si ferma all’indomani dell’avvento del Fascismo quando tanti sogni sorgono, ma tanti altri si spengono.

Tutto questo con una retrospettiva storica e sentimentale che guarda alle radici dell’Unità d’Italia e alle origini storiche di Terlizzi….

 


di Gero Grassi

Un viaggio che scorre negli anni che iniziano con la conquista piemontese di Roma, passa per la proclamazione di Vittorio Emanuele II Re d’Italia ed arriva alla vigilia del Fascismo.

Un viaggio che vive le difficoltà meridionali dopo la cacciata dei Borboni, le iniziali conquiste di una società che si industrializza, la conquista delle colonie africane, la nascita dei primi partiti politici e l’aspirazione di una società più florida e più giusta.

Un percorso che passa, non indenne, sulle rovine della prima Guerra Mondiale e si ferma all’indomani dell’avvento del Fascismo quando tanti sogni sorgono, ma tanti altri si spengono.

Tutto questo con una retrospettiva storica e sentimentale che guarda alle radici dell’Unità d’Italia e alle origini storiche di Terlizzi.

Protagonisti di questo libro, ancora una volta, sono persone normali.

Cosimo Damiano, figlio del calzolaio Domenico Gioacchino e di Paolina Carpino, trova grande compagnia ed affetto in don Ferdinando Fiore, chiamato il Maestro.

Il prete insegna a Cosimo Damiano a leggere e scrivere, ma anche tanta vita, tanta storia e tanta umanità.

Cosimo Damiano impara il mestiere di calzolaio e quando don Ferdinando muore, va a Torino, la vecchia capitale d’Italia, per il servizio di leva.

Trova un altro mondo. I Re non ci sono più, ma l’aria che si respira è quella dei Savoia e di Cavour.

A Torino Cosimo Damiano vive con Maria Rosaria Del Cielo ed ha il primo figlio sino a che il dolore per la prematura morte della moglie lo riconduce a Terlizzi dove si risposa con Teresa Tuberoso con la quale ha cinque figli: Paolina, Girolamo, Fedele, Giuseppe, Francesco Antonio.

A Terlizzi passa gli anni della prima Guerra Mondiale, vive un clima diverso da quello della mitteleuropea e reale Torino. Assapora sapori ormai dimenticati.

Apprende la notizia di Caporetto e del Piave, festeggia la fine della Guerra il 4 novembre 1918 e pensa di entrare in un mondo migliore.

Quando il peggio sembra passato, arriva il Fascismo e Cosimo Damiano, che ha superato tante difficoltà, si ammala gravemente.

La sera della Festa patronale del 1933, mentre è a casa con figli e nipoti, Damiano parla, parla, con gli occhi che luccicano. Sa bene che la sua fine è prossima.

Un discorso premonitore che è in realtà un testamento spirituale.