IL PD non ha bisogno di un’armatura di protezione. Ne bloccherebbe la crescita

IL PD non ha bisogno di un’armatura di protezione. Ne bloccherebbe la crescita

Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati 
 
La politica è evoluzione, è capacità di leggere ed interpretare i tempi.
Chi immagina di vestirla con un’armatura rigida, forse la proteggerà dai pericoli esterni, ma allo stesso tempo ne renderà i movimenti così lenti, da bloccarne la fisiologica evoluzione.
Chi vuole ingabbiare il PD con un’armatura di protezione, sortisce il medesimo effetto. Rallenta la crescita del Partito, lo appesantisce, lo rende incapace di accogliere, abbracciare…..

Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati 
 
La politica è evoluzione, è capacità di leggere ed interpretare i tempi.
Chi immagina di vestirla con un’armatura rigida, forse la proteggerà dai pericoli esterni, ma allo stesso tempo ne renderà i movimenti così lenti, da bloccarne la fisiologica evoluzione.
Chi vuole ingabbiare il PD con un’armatura di protezione, sortisce il medesimo effetto. Rallenta la crescita del Partito, lo appesantisce, lo rende incapace di accogliere, abbracciare.
Non va demonizzata l’iniziativa del Sindaco di Firenze Matteo Renzi, né è immaginabile pensare che si può ignorare la voce di migliaia di cittadini, che intendono vivere la politica in maniera meno ingessata e più dinamica.
Il PD deve liberarsi dalla sua armatura ed abbracciare tutti. Un Partito aperto e plurale è un Partito vincente. Un Partito chiuso e ingessato è un Partito sofferente. 
“Non faremo correnti o spifferi, abbiamo fatto una cosa inedita ed entusiasmante” ha affermato Renzi alla “Convention dei rottamatori” di Firenze.
L’entusiasmo e la voglia di cambiare le regole non vanno demonizzate, sono forza vitale e costruttiva da incanalare positivamente.
Un fiume in piena o un torrente possono spaventare se non si è preparati a canalizzare la forza che tutta quell’acqua ha dentro di sé, possono invece produrre moltissima energia se convogliati nel giusto modo.
“Trasparenza, legalità, fiducia, libertà, speranza” queste alcune delle tematiche discusse nella “convention dei rottamatori” del PD.
Chi può dirsi non interessato alla discussione di queste tematiche? Chi può affermare di non condividere questi valori?
Vanno sicuramente riportati in cima alle priorità del Partito.
Ignorare quanto è accaduto a Firenze in questi giorni, non aiuterà il PD a crescere e a divenire più forte, né servirà alla segreteria del Partito a consolidare la propria linea politica.
Nella vita si deve avere il coraggio di difendere la propria posizione sempre, ma si deve avere anche il coraggio di riconoscere limiti ed errori.
Si deve avere la forza di comprendere le ragioni dell’altro. Si deve capire quando è il momento di aprire le porte alle novità costruttive.
Non si deve mai temere il confronto, poiché soltanto da esso scaturiscono idee e progetti nuovi, per risolvere i problemi del Paese.
Nessuno può immaginare di essere il detentore della verità assoluta, né può pensare che la sua verità abbia più valore rispetto a quella degli altri.
Il PD è un Partito nato dal matrimonio di più storie politiche. E’ questa la sua forza, l’essere così variegato. Un ventaglio di sensibilità a servizio della collettività. 
Il PD può tornare a governare il Paese. Per farlo deve risultare vincente alle prossime consultazioni elettorali. Per risultare vincente deve aggregare, abbracciare, includere. Essere di Centrosinistra nel linguaggio, nei modi e nelle forme.
Non si allarga la famiglia, allontanando i figli, rinnegano generi e nuore, mettendo da parte cugini e fratelli.
Qualcuno, forse, immagina che il Presidente Fini possa essere considerato un cugino, anche se molto lontano.
Non lasciamoci abbagliare dagli specchietti per le allodole.
Tutto il rumore di questi giorni prodotto da Futuro e Libertà, non porterà nulla al Centrosinistra e non porterà nulla al PD.
Lasciarsi incantare dal “Canto delle Sirene”, può portare solo alla deriva.
Dobbiamo, invece, tenere ben salda la rotta, perché il momento è delicato e i cittadini italiani si aspettano da noi scelte rigorose.
Il PD deve valorizzare tutte le forze presenti al suo interno. Deve creare spazi di dialogo e di azione, per tutti coloro i quali fanno parte del Partito Democratico, pur interpretandolo in maniera differente.
Un coro è fatto da più voci, che unite producono un suono melodioso. Restringerlo ai soli soprani o ai soli tenori, significherebbe distruggerlo.
Allo stesso modo il PD è la sintesi di più sensibilità politiche, che insieme danno vita ad un grande e forte Partito. Zittire “sensibilità diverse” significa ridursi consapevolmente la prospettiva futura, accontentandosi di un orizzonte piccolo, piccolo.
Nostro compito è governare il Paese, non il Partito.