Il ‘pacchetto scuola’ è in dirittura d’arrivo

Il ‘pacchetto scuola’ è in dirittura d’arrivo

 


Il governo mette a punto gli ultimi dettagli per portare martedì in Consiglio dei Ministri le misure con un decreto e un disegno di legge delega
 
Ansa – Il ‘pacchetto scuola’ è in dirittura d’arrivo, martedì in consiglio dei ministri le misure con un decreto e un disegno di legge delega.
Nel “pacchetto scuola” resta centrale il capitolo delle assunzioni. Il ministro Giannini venerdì ha sottolineato che alla fine saranno circa 180 mila, sommando le stabilizzazioni di precari a settembre e gli ingressi di nuovi docenti (presumibilmente 60.000) frutto dell’annunciato concorso.
E’ arrivato un appello da 44 deputati di partiti diversi della maggioranza a sostegno del “pluralismo e della libertà di educazione”. In altri termini il documento – pubblicato dal quotidiano dei vescovi Avvenire – chiede di sostenere le paritarie. Tra le questioni da inserire nel ventaglio dei provvedimenti sulla scuola c’è infatti anche un’ipotesi di detrazione fiscale delle rette per i genitori che scelgono per i loro figli una scuola non pubblica. Per gli incapienti, coloro che non hanno redditi sufficienti per usufruire delle detrazioni, la strada sarebbe quella del voucher…
 
 


 
Il governo mette a punto gli ultimi dettagli per poi portare martedì in Consiglio dei Ministri le misure con un decreto e un disegno di legge delega

Ansa – Il ‘pacchetto scuola’ è in dirittura d’arrivo, martedì in consiglio dei ministri le misure con un decreto e un disegno di legge delega.

Nel “pacchetto scuola” resta centrale il capitolo delle assunzioni. Il ministro Giannini venerdì ha sottolineato che alla fine saranno circa 180 mila, sommando le stabilizzazioni di precari a settembre e gli ingressi di nuovi docenti (presumibilmente 60.000) frutto dell’annunciato concorso.

E’ arrivato un appello da 44 deputati di partiti diversi della maggioranza a sostegno del “pluralismo e della libertà di educazione”. In altri termini il documento – pubblicato dal quotidiano dei vescovi Avvenire – chiede di sostenere le paritarie. Tra le questioni da inserire nel ventaglio dei provvedimenti sulla scuola c’è infatti anche un’ipotesi di detrazione fiscale delle rette per i genitori che scelgono per i loro figli una scuola non pubblica. Per gli incapienti, coloro che non hanno redditi sufficienti per usufruire delle detrazioni, la strada sarebbe quella del voucher.

La misura è allo studio del governo, come era emerso già nei giorni scorsi. Il problema da sciogliere è quello delle coperture e tra le possibilità si prospetterebbe anche una introduzione progressiva della detraibilità. Attraverso la stampa cattolica oggi arriva forte il richiamo di 44 parlamentari. Primo firmatario è Gian Luigi Gigli (Per l’Italia-Cd) ma ad aderire sono anche esponenti del Pd, di Area Popolare e di Scelta Civica. “Il Piano per la ‘buona scuola’ rappresenta un’occasione irripetibile – si legge nell’appello – per superare lo storico gap della scuola in tema di pluralismo e libertà di educazione”.

Ricordando che la scuola paritaria accoglie ancora oltre un milione di alunni e che garantisce “un evidente risparmio per la finanza pubblica”, i 44 parlamentari chiedono di varare delle misure ad hoc. “La scelta degli strumenti più idonei per il raggiungimento di un’effettiva parità è vasta e la sua applicazione può essere graduale. Un sistema fondato sulla detrazione fiscale, accompagnato dal buono scuola per gli incapienti, sulla base del costo standard, potrebbe essere un primo significativo passo verso una soluzione di tipo europeo”, suggeriscono al governo. Protesta l’Unione degli Studenti: “La lettera dei parlamentari è vergognosa – stigmatizzano in una nota – e siamo pronti a dar battaglia qualora le loro idee venissero prese realmente in considerazione”.

La questione sarà dunque sul tavolo del cdm martedì che si prepara però ad un intervento ad ampissimo raggio. Piatto forte sono le assunzioni che potrebbero arrivare fino a 180mila, tra le stabilizzazioni dei precari a settembre e gli ingressi di nuovi docenti con l’annunciato concorso. Altro punto caro al governo riguarderà la formazione del personale Ata, mentre si metterà mano anche agli scatti di stipendio per i quali la componente del merito sarà decisamente prevalente rispetto all’anzianità.