IL NOTIZIARIO – Il nuovo libro di Gero Grassi, un pizzico di orgoglio campanilistico

IL NOTIZIARIO – Il nuovo libro di Gero Grassi, un pizzico di orgoglio campanilistico

Il nuovo libro di Gero Grassi, «un pizzico di orgoglio campanilistico»

Contributo del Presidente del Centro Studi Politici "A. Moro", prof. Vito De Leo

Gianna: Lotta di una Donna – Dal Polesine al Mezzogiorno d’Italia. E’ questo il titolo del nuovo romanzo dell’on. Gero Grassi, presentato nelle scorse settimane nella Sala- Eventi di via Aminale a Terlizzi dal concittadino Nichi Vendola, presidente della Regione Puglia.Come scrive l’autore nella presentazione di “GIANNA. Lotta di una Donna – Dal Polesine al Mezzogiorno d’Italia”, tutti i suoi romanzi sono ambientati e si sviluppano in gran parte hanno gran parte nella sua amata città, della quale descrive luoghi, personaggi, eventi non sempre veramente esistiti, seppure ispirati. Ma vi sono anche persone e avvenimenti che nel loro piccolo sono ancora impressi nella memoria dei concittadini.
Il libro mette in campo contesti, avvenimenti, personaggi, temi e sensibilità di grande rilevanza storico- culturale e sociale e si propone così come narrazione ideale locale e nazionale, come storia cittadina eppure italiana.
La protagonista del libro, personaggio inventato, è Gianna Ciarchi, che a differenza di tanti meridionali che cercano al nord vita e lavoro, fa il viaggio al contrario. Da Bottighe, frazione di Adria nel Polesine a Terlizzi, dove viene ospitata e assistita come orfanella da suor Celeste, presso l’Istituto Ancelle del Santuario. Grazie alla sua volontà ed a un lascito testamentario riesce al laurearsi in Medicina e a specializzarsi in Ostetricia e Ginecologia,grazie alla quale potrà esercitare la sua professione presso
l’ospedale civile “Michele Sarcone” di Terlizzi. Indotta a candidarsi al Consiglio comunale dal segretario provinciale della D.C.,conosciuto durante le cure prestate alla moglie, trionfa nelle elezioni del 1984 e riconfermata plebiscitariamente nel 1989. Nel 1992, però, per motivi connessi a vicende urbanistiche, è arrestata. Ma poi viene prosciolta da ogni accusa. Colpita dalle giornate passate in carcere e dalla violenza dell’evento, si dimette dalla carica di sindaco, anche perché ammalata gravemente e costretta per oltre tre anni su una sedia a rotelle.
In quegli anni l’Italia vive drammi come il terrorismo, la mafia, l’inflazione, la corruzione, l’affievolirsi dei valori morali. Seguono i Governi di Berlusconi, di Dini e di Prodi. A Terlizzi festeggiano la vittoria di quest’ultimo persone provenienti da culture e storie diverse. Giuseppe Ayala, Nichi Vendola, Giuseppe Rossiello, Gero Grassi ed altri ancora. Al Comizio assiste anche Gianna, accompagnata dagli amici Giacomo e Patrizia. L’Italia è in netta ripresa. Si volta pagina. Sembra un miracolo e forse lo è. Domani è un altro giorno, per chi ci crede e per chi vuole. La vita continua. A Terlizzi, in Italia, nel Mondo.
Come si vede, il romanzo contiene una storia con una trama interessante e uno svolgimento dinamico. I personaggi risultano sin dalle prime pagine coinvolgenti e ben distinti nel proprio ruolo e nelle finalità loro assegnate dall’autore. Anche il contesto risulta essere di grande interesse in quanto spazi, territori, e ambienti culturali diversi – del nord e del sud, della grande città e del paese di provincia – si muovono personaggi alla ricerca di senso per la propria vita.
Protagonista e coprotagonisti e semplici comparse delineano una stria personale che si evolve, talvolta in modo vorticoso, mostrando uno spaccato della società contemporanea con tutte le sue contraddizioni, con tutte le sue irresistibili lusinghe e immancabili delusioni.
Da questo punto di vista il romanzo ha una forte carica psicologica con importanti aperture fenomenologiche, nel senso che il percorso intellettuale e politico di Gianna, oltre alle vicende strettamente personali, è visto attraverso la riflessione critica e laica sul significato della vita e della storia.
Di qui si rintraccia un filo di continuità tra questa nuova opera di Gero Grassi e quelle precedenti “IlMinistro e la brigatista” e “La Principessa e il figlio del Professore. Ritorna, infatti, l’istanza “problematica” della vita, la ricerca di senso, il continuo travaglio nel riconoscere la legittimità delle istanze soggettive in quelle collettive e in quelle dell’umanità oppressa dalle contraddizioni della storia. Attraverso la “ricostruzione eremeneutica” l’Autore, che in qualche modo s’identifica con i protagonisti dei suoi romanzi, ci propone l’uomo” Gero Grassi, con tutta la sua sensibilità, i suoi legami affettivi, il suo tormento esistenziale, mai disgiunti dal coraggio civile, dalla coerenza politica e dalla originalissima e fecondissima abilità letteraria.
Insomma, una sofferta visione laica della vita, che, proprio per questo, chiama all’impegno e alla responsabilità: verso se stessi, verso la società e verso la storia.
Con questo libro, inoltre, possiamo dire con un pizzico di orgoglio campanilistico che la narrativa terlizzese supera gli angusti confini locali e si apre al più vasto e vivace contesto nazionale. Un bel risultato per il nostro caro amico Gero Grassi, e, “molto modestamente” anche per la città di Terlizzi.