IL CORRIERE DEL MEZZOGIORNO – L’impiegato dell’Italsider che ha salito tutti i gradini del sindacato

IL CORRIERE DEL MEZZOGIORNO – L’impiegato dell’Italsider che ha salito tutti i gradini del sindacato

CORRIERE DEL MEZZOGIORNO
Giovedì 16 maggio 2013 – pag.2
 
Il ritratto 61 anni ben portati, amici e nemici gli riconoscono un tratto personale di affidabilità
L’impiegato dell’Italsider che ha salito tutti i gradini del sindacato cattolico
 
BARI—Il sorriso aperto, l’approccio cordiale, l’atteggiamento amichevole. Gianni Florido ha molti amici e molti (duri) avversari, soprattutto nel Partito democratico jonico di cui è presidente provinciale. Ma non vi è chi, anche i democratici, non riconosca la sua affabilità.
La vita di Florido è trascorsa tutta dentro al mondo «sociale», fin dai primordi negli anni Sessanta. Da lì parte l’uomo che si porta dietro il marchio di industrialista, l’uomo che ha avuto Italsider (in seguito ilva)- come datore di lavoro e poi controparte sindacale e interlocutore istituzionale.
Florido ha 6i anni, ben portati. E nato a Tarantoo nel 1952. E’ sposato con un’insegnante di scuola elementare; ha due figlie ventenni, Sara e Floriana. Il debutto nell’impegno pubblico avviene alla fine degli anni Sessanta. Il giovane Gianni bazzica il movimento giovanile della Democrazia Cristiana e le Acli. Si laurea in Scienze Politiche e trova occupazione all’Italsider. Entra come impiegato e si impegna quasi subito come rappresentante sindacale.
La matrice cattolica lo spinge a scegliere la Cisl.  Prima nel consiglio di fabbrica e poi nella Fim, la federazione che si occupa dei metalmeccanici Cisl. Qui incontra il cattolico Pierre Carniti, leader della categoria e poi della confederazione. Dopo l‘impegno nella Fim regionale e nazionale torna a casa negli anni Novanta: a guidare la prestigiosa Fim di Taranto. Nel ’98 lo1scatto in avanti: diventa segretario confederale della Cisl jonica. Dalla politica si tiene lontano. Ma nel 2000 si schiera sotterraneamente con l’allora candidato governatore Raffaele Fitto.. Mentre Uil e Cgil appoggeranno l’avversario Giannicola Sinisi, sostehuto.dal centrosinistra.
Per un paio d’anni, Florido si mostra vicino alla gestione di Rossana Di Bello (sindaca forzista di Taranto) Poi molla ed entra nell’orbita del centrosinistra, che nel 2004, alla ricerca di esponenti della «società civile», lo candida alla presidenza della Provincia di Taranto. Florido fonda la lista che porta il suo nome e la lascia in piedi fino alla nascita del Pd.
Viene eletto presidente della Provincia e soprattutto rieletto nel 2009, l’anno del tracollo a sinistra, quando saranno perse le amministrazioni provinciali di Foggia, Bari, Lecce (Brindisi andrà ad un centrista). Per la prima volta, dopo 50 anni, la provincia di Taranto è retta da un esponente del centrosinistra. Nel 2007, lo scalpitante Gianni si candida a Sindaco, senza dimettersi dalla Provincia, ma viene sconfitto da Ezio Stefàno.
Nel Pd, Florido si colloca nella componente Grassi-Fioroni. Il suo principale avversario, nel partito jonico, è l’aassessore regionale e ora deputato Michele Pelillo. Conserva buoni rapporti con l’ex parlamentare Ludovico Vico, come lui, un passato di sindacalista, ma nella Cgil. Lo sconto con Pelillo è aspro. E si misura sulla questione ambientale prima e sulla leadership nel partito, dopo. Florido presidia il versante «industnialista», Pelillo quello più «ambientalista». In alcune riunioni si è sfiorato lo sconto fisico tra uno degli uomini di Florido, quel Michele Conserva finito ieri in carcere, e lo stesso Pelillo.
Il deputato oggi evita di infierire. «Come è noto – dice – sono distante anni luce dal sistema Uva. Ignoro i tatti e mi astengo da qualsiasi commento. Sono umanamente dispiaciuto per la vicenda personale. Ma tengo a ribadire di essere tenacemente impegnato perché il mio partito possa contribuire alla ricerca e al conseguimento dell’agognato punto di equilibrio tra diritto al lavoro e alla salute».
«Mi auguro – commenta da Roma Nichi Vendola – che tutta la -verità possa emergere, che chi ha sbagliato paghi e che Taranto ritrovi la propria serenità e il proprio futuro. Spero che Florido possa mostrare la propria estraneità ai fatti contestati. Lo dico rimarcando piena fiducia nell’operato della magistratura. Che, da Taranto, ha mandato un messaggio al Paese, alla società, alla cultura alla politica: non è più possibile subordinare il primato del diritto alla salute alle necessità del mercato o al primato del profitto, dell’economia e dell’occupazione’>.
Francesco Strippoli