IL CONTO PER L’ITALIA E OPERAZIONI DI SALVATAGGIO DEI PAESI DELL’EUROZONA IN DIFFICOLTA’

IL CONTO PER L’ITALIA E OPERAZIONI DI SALVATAGGIO DEI PAESI DELL’EUROZONA IN DIFFICOLTA’

Deficit al 3% e debito al 127% del Pil nel 2012.

La spesa pubblica per il 2012 è stata pari al 50,6% del pil, mentre le entrate al 47,7%.
Il deficit dell’Italia per il 2012 resta al 3%. È quanto emerge dalla seconda stima Eurostat, che conferma la prima dello scorso 22 aprile. Mentre il debito pubblico resta al 127% del pil, pari a 1.989.432 milioni di euro. L’ufficio statistico europeo migliora invece marginalmente il dato sul debito 2011 che cala al 120,7% rispetto al 120,8% comunicato nell’aprile scorso.
La spesa pubblica per il 2012 è stata pari al 50,6% del pil (nel 2011 era stata del 49,8% e nel 2010 del 50,4%), mentre le entrate al 47,7% (in aumento rispetto al 46,1% di 2011 e 2010).
Eurostat precisa che il peso sul debito del contributo fornito dall’Italia per le operazioni di salvataggio dei paesi dell’eurozona in difficoltà ha pesato nel 2012 per un valore pari al 2,4% del pil, contro lo 0,8% del 2011 e lo 0,3% del 2010.
I deficit più bassi per il 2012 sono stati quelli di Estonia (0,2%) e Lussemburgo (0,6%), mentre la Germania ha addirittura registrato un surplus dello 0,1% (debito all’81%). I deficit più alti, invece, si confermano, anche se leggermente rivisti al ribasso rispetto ad aprile, quelli di Spagna (10,6%, debito all’86%) e Grecia (9%), poi Irlanda (rivisto al rialzo all’8,2%), Portogallo e Cipro (confermati entrambi al -6,4%). L’Italia, con il 127%, si conferma anche secondo debito pubblico più grande dietro a quello greco al 156,9%, seguita da Portogallo (124,1%) e Irlanda (117,4%). I meno indebitati restano l’Estonia (9,8%) e il Lussemburgo (21,7%). La Francia ha registrato il 4,8% di deficit e il 90,2% di debito