IL CONFRONTO DELLE IDEE – Un romanzo storico su Don Ferdinando Fiore

IL CONFRONTO DELLE IDEE – Un romanzo storico su Don Ferdinando Fiore

Un romanzo storico su Don Ferdinando Fiore

Vendola, Volpe, Stellacci presentano il nuovo libro dell’On. Grassi
 
di Nicolò Marino Ceci
 
Don Ferdinando Fiore è stato un grande terlizzese che ha dato lustro alla nostra comunità. E come tanti grandi, sbocciati nella nostra cittadina – Michele De Napoli, Domenico De Vanna per citarne qualcuno – è stato celebrato solo dopo la morte. E oggi si fa ancora fatica ad onorarne la memoria. Il nuovo libro dell’On Gero Grassi “Il sacerdote e il calzolaio, dai cafoni di Puglia ai reali di Piemonte ai tempi dell’Unità d’Italia” – edito dalla Cooperativa RTS – ha cercato di fare un po’ di luce, tra storia e immaginazione, accadimenti reali e finzioni romanzesche.
Sabato 21 gennaio in Via Aminale il romanzo del Deputato Gero Grassi è stato presentato alla presenza di Nichi Vendola – Presidente della Regione Puglia, Giuliano Volpe – Magnifico Rettore dell’Università di Foggia, Lucrezia Stellacci – Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale e Mario Volpe – Commissario Prefettizio al Comune di Terlizzi.
Ha esordito Vendola: ‘in questo romanzo, una girandola di cognomi quasi familiare; gradino dopo gradino nella scala del tempo ci aiuta a ricongiungerci con noi stessi. Cercare le nostre radici per riprendere il bandolo della matassa. Dobbiamo riflettere sul collante di questa comunità, sulla sua missione e sul suo destino. Se la politica non è educatrice, non serve ad un fico secco. E la politica deve educare alla complessità e alla convivialità. È sempre sbagliato – come nel caso di Don Ferdinando Fiore – mandare un uomo solo in esilio dalla sua città: il dovere di una civitas è accogliere tutti e imparare a condividere le proprie differenze’.
Il Commissario Volpe ha dichiarato: ”questo è un libro denso di intrecci e personaggi che fa emergere l’amore dell’autore per la sua città. Ho colto il messaggio evangelico di esser vicino agli ultimi.
Ha anche detto: ho ricevuto di recente gli operai del Laterificio Pugliese, preoccupati per il proprio futuro occupazionale, che si sono dimostrati chiari e cordiali: sono brave persone proprio come l’umile calzolaio.
 Una città che sceglie di vivere con passione la propria storia è sempre interessante e mi piace. E’ come sentirsi a casa’.
Il rettore Volpe ha proseguito: ‘la formazione consente al figlio di una famiglia povera di diventare Presidente di uno Stato e di cambiarlo: è la storia di Nelson Mandela. In questo romanzo ambientato durante la nascita dello Stato Unitario, emerge con forza la centralità della scuola: il divario tra Nord e Sud è stato dovuto proprio al diverso livello di formazione delle popolazioni. Studiare significa combattere povertà e ignoranza: dare opportunità a tutti è la vera democrazia. La scuola e l’università aiutano a far crescere un territorio e il nostro dovere è quello di difendere la scuola pubblica italiana’.
Secondo la Stellacci: ‘la storia con i grandi personaggi non coinvolge più i giovani, quindi è bene diffondere queste storie minori, di piccoli protagonisti di ogni tempo. È anche un modo per integrarsi in un territorio: è necessario che i giovani scoprano le proprie radici e acquisiscano senso di appartenenza. Gli alberi più alti hanno le radici più profonde. E la scuola è importante perché non solo istruisce ma educa al contempo. L’Europa ha bisogno del Sud Italia e il primo modo per potersi risollevare, il Meridione ce l’ha nella scuola’.
Ha concluso i lavori l’On. Grassi: ‘un pensiero va a Clara Andriani che stasera non è qui. Mario Volpe, grazie per esser qui, Terlizzi ha bisogno di un Commissario dal volto umano: noi la vediamo come un servitore dello Stato al servizio dei cittadini. Il nostro paese è capace di grandi intelligenze e di grandi depressioni. A Terlizzi la scuola pubblica l’ha inventata Don Ferdinando Fiore, ma oggi non c’è ancora una via della città a lui intitolata. E quella scuola è stata rivoluzionaria perché ci andava anche il figlio del calzolaio.

Con questo libro ho voluto rispolverare le gesta di questo grande personaggio per raccontare alle generazioni future una bella pagina di storia terlizzese’.