30 Dic IL CONFRONTO DELLE IDEE – L’On. Beppe Fioroni a Bari
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in Rassegna stampa
L’On. Beppe Fioroni a Bari
il ruolo dei cattolici nella società e nella politica
di Nicolò Marino Ceci
Nel pomeriggio del 12 dicembre, nell’Hotel Excelsior di Bari l’On. Gero Grassi – Vice Presidente Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati e Presidente Nazionale di “Movimento Democratico” – ha chiamato a raccolta l’area popolare del Partito Democratico nell’ambito del convegno dal tema: ”Dopo Todi il Governo Monti – Il ruolo dei cattolici nella società e nella politica”.
Sono intervenuti l’On. Gero Grassi, Sergio Blasi – Segretario Regionale Pd, Gianni Florido – Presidente della Provincia di Taranto e l’On. Fioroni – già Ministro dell’Istruzione del Governo Prodi. Numerosi gli amministratori presenti, tra cui Fabiano Amati – assessore regionale Opere Pubbliche, Michele Monno – Capogruppo Pd Provincia di Bari, Cosimo Durante – vicepresidente regionale ANCI e Capogruppo PD Provincia di Lecce.
L’On. Grassi ha aperto i lavori: ”Non è facile sostenere un Governo – quello Monti – dovendo dialogare con il Pdl con il quale molte sono le divergenze di vedute. Il Pd non può più esser un partito di lotta e di governo, ma deve sostenerlo in maniera chiara e coerente.”
In merito alla legge elettorale, Grassi ha ribadito l’importanza di cambiare quella attuale, anche se “neanche un anno fa, il popolo che ambisce ad eleggere i propri governanti, in Provincia di Bari ha eletto come primo consigliere regionale del Pd un tale che subito dopo la sua elezione è uscito dal Pd – utilizzando il partito a proprio piacimento, esattamente come un tram. Questo consigliere a Terlizzi ha preso più di 700 voti, ma non l’ha mai visto nessuno”.
In merito alla legge elettorale, Grassi ha ribadito l’importanza di cambiare quella attuale, anche se “neanche un anno fa, il popolo che ambisce ad eleggere i propri governanti, in Provincia di Bari ha eletto come primo consigliere regionale del Pd un tale che subito dopo la sua elezione è uscito dal Pd – utilizzando il partito a proprio piacimento, esattamente come un tram. Questo consigliere a Terlizzi ha preso più di 700 voti, ma non l’ha mai visto nessuno”.
Dopo Grassi c’è stato l’intervento di rito del segretario Sergio Blasi. La parola è quindi passata a Florido: ”Tutta la classe politica dev’esser interessata dai tagli: il nostro PresidenteVendola – il ‘rivoluzionario gentile’ – non ha ridimensionato di un euro gli stipendi degli amministratori regionali. Aldo Moro diceva che ‘politica’ significa risolvere collettivamente i problemi di ognuno; legare cioè l’uno – sinonimo di individualismo – al tutto: è esattamente ciò cui il Pd deve ambire, per contrastare uniti questo grave momento di crisi.”
Secondo Fioroni: ”Berlusconi è caduto è il Pd è stato il principale fautore di ciò. Il nostro sostegno a questo governo tecnico dev’essere deciso, per non lasciar spazio al Pdl: questa crisi è stata infatti aggravata dalle mancanze di Berlusconi. E’ giusto tagliare sugli stipendi parlamentari però occorre rivedere l’intero tessuto politico italiano: un po’ tutti dovremmo rivedere il nostro guadagno, per rispetto delle fasce più deboli. Ci sono tanti enti statali e parastatali inutili – dove ci abbiamo messo parenti, nipoti, figli e amanti – che non è più possibile tenere in vita. Abbiamo un Paese vecchio che sta sempre più sfruttando e sfrattando i nostri ragazzi – coloro che hanno meno di 35 anni – dal proprio futuro. Il Pd non può esser opposizione perché dopo Monti toccherà a noi governare, perché essendo moderati abbiamo il dovere di farlo. E’ la stessa esigenza che è emersa con forza nella convention di Todi”.