IL CONFRONTO DELLE IDEE – Lettera aperta al caro maestro Peppino Grassi

IL CONFRONTO DELLE IDEE – Lettera aperta al caro maestro Peppino Grassi

 

Lettera aperta al caro “maestro” Peppino Grassi
 
di Vito De Leo
 
     Caro Peppino, consentimi di associarmi pubblicamente, dopo aver assistito alla presentazione della tua nona opera storico-tradizionale intitolata “La Corsa all’Anello nel Catino di Piazza Cavour – Il Gioco Equestre di Terlizzi” alle parole di stima espresse nei tuoi confronti dagli importanti relatori intervenuti alla presentazione del tuo libro.
     Lo faccio riferendomi in modo particolare all’attributo “maestro”, di cui giustamente vai più fiero rispetto a quello più comune di “professore” con il quale sei meglio conosciuto. Perché? E’ presto detto.
     La nostra amicizia risale ai tempi lontanissimi, ma sempre vividi nel mio ricordo, di quando da giovanissimo maestro elementare mi iscrissi all’Associazione Italiana Maestri Cattolici (A.I.M.C.) da te presieduta negli anni sessanta-settanta. Fu allora che pubblicasti la tua prima opera letteraria, godibilissima e pervasa, come tutte le altre otto che l’hanno seguita, da sentimenti che affondano le radici nella passione ancestrale per la storia, i personaggi, le tradizioni e tutto quant’altro contribuisce a plasmare l’identità di Terlizzi e dei terlizzesi. Tutti si raccomandano per la piacevolezza del linguaggio e per la variegata e multiforme trama che narrano.
     Come te, non più giovane, mi capita di scavare nel pozzo profondo del passato, continuando a tirar fuori qualcosa di nuovo dalla storia, dai libri di una grande biblioteca ideale, senza mai indulgere alla nostalgia, ma ricordando sempre le esperienze e gli insegnamenti positivi ricevuti dal “maestro di scuole parallele”” ( Titolo del libro pubblicato nel 2002) Peppino Grassi.
      Grazie alla tua frequentazione anche durante la tua presidenza delle A.C.L.I., ho cominciato a cimentarmi e ad appassionarmi alla vita politica e amministrativa. Ricordo sempre la tua solarità, il tuo sorriso, le pillole di saggezza popolare miscelate a qualche citazione latina che ti hanno reso un uomo di cultura davvero alternativo, perché hai sempre avuto il dono di comunicare cose difficili in modo assai semplice.
     Leggendo i tuoi libri si può scoprire il significato più autentico dell’identità personale, il senso più profondo della vita, attraverso un recupero amorevole dei ricordi, in particolare quelli legati alla nostra comune militanza politica al seguito di Aldo Moro e di Renato Dell’Andro, dai quali abbiamo tratto entrambi la sensibilità umana e cristiana adeguata ad ogni problema, secondo, appunto i loro insegnamenti.
     Questo mio modesto contributo vuole essere una testimonianza sincera ed amichevole di stima e di ammirazione nei confronti di una persona che mi ha accompagnato durante la giovinezza e che trovo ancora uguale a se stessa. Ma sono anche (tanto per citare la tua penultima opera intitolata) “Pensieri d’un ottuagenario” che vogliono testimoniare, attraverso la valutazione – da diverse angolazioni – dello spirito, della volontà, del senso di umanità e di dedizione, che hanno animato e sorretto un progetto di esistenza, finalizzato al progresso della comunità o della società umana della quale siamo partecipi e, talora, come te Peppino, protagonisti.
     Date queste premesse, voglio augurarmi che il mio amico Gero, al quale tra le altre virtù hai trasmesso anche la passione per la scrittura, trovi il tempo ed il modo di stimolare se stesso o altri ad una ricerca più ampia e più puntuale per una futura pubblicazione organica sulla personalità e l’opera di Giuseppe Grassi.
     Tale libro biografico non potrebbe mancare nella biblioteca di famiglia, ma anche in quella di coloro che amano raccogliere materiale storiografico legato alla propria terra e a quelle tradizioni che trasmettono il calore e la partecipazione tipici del popolo del Sud.
     Un caro abbraccio da Vito De Leo.