IL CONFRONTO DELLE IDEE – Il 21 ottobre a Terlizzi presentato un libro sull’antifascismo

IL CONFRONTO DELLE IDEE – Il 21 ottobre a Terlizzi presentato un libro sull’antifascismo

Il 21 ottobre a Terlizzi  presentato un libro sull’antifascismo

 
 Da Terlizzi a Ventotene, isola di confino è il titolo del libro scritto da Gero Grassi e Renato Brucoli, presentato a Terlizzi il 21 ottobre.
Il Libro edito dalla Ed Insieme è stato presentato nel Salone della Pinacoteca De Napoli.
Alla presentazione sono intervenuti: Nichi Vendola Presidente della Regione Puglia, Gero Grassi autore, Deputato – Vicepresidente della Commissione Affari Sociali della Camera, Renato Brucoli autore – editore, Eugenia Vantaggiato Direttore dell’Archivio di Stato di Bari. Hanno preso la parola anche i familiari degli antifascisti confinati.
Di seguito una scheda esplicativa sul libro.
 
In quest’opera di ricostruzione storica le parole centrali sono due: confino e Ventotene.
Il confino di polizia è il più efficace fra i mezzi adottati dalla macchina della repressione fascista per combattere il dissenso politico a livello preventivo; è la punta d’iceberg della negazione della libertà personale a livello di manifestazione del pensiero.
Ecco che fra il 1929 e il 1943, complice una legislazione liberticida, sono più di 12.000 i confinati politici in Italia, 838 in Puglia, 19 fra i cittadini di Terlizzi. A costoro – talvolta per motivi anche futili – vengono complessivamente comminati più di 2.800 anni di segregazione confinaria, di cui 1.612 effettivamente scontati: un tempo enorme, capace di travolgere la vita personale e sociale dei coatti, di compromettere la loro salute fisica e psichica, di dissestare le famiglie da cui i “sovversivi” provengono, di devastare molte esistenze loro collegate, di suscitare un abbondante fiume di dolore che ancora scorre sotterraneo e di tanto in tanto riemerge lungo l’itinerario carsico della sensibilità personale manifestata dai rari superstiti di quelle vicende e dai loro parenti.
Ventotene, isola pontina battuta dalle onde, «quasi uno scoglio fra le spire di urlavento», brulla e priva di sorgenti d’acqua: rappresenta lo scenario in cui «queste vite arroventate e dolenti, attraversate dai dilemmi e dalle asprezze della grande storia, spese senza risparmio nella ricerca di una luce di giustizia», vivono il loro travaglio umano e politico, lo stesso «che ci ha sospinti sulla soglia della libertà». (Nichi Vendola)
Ventotene: la più grande e inospitale colonia confinaria d’Italia, luogo simbolo della deportazione politica con i suoi più di ottocento segregati, ma anche laboratorio di idee, di tensione civile e morale, di rigenerazione e di riscatto.
Nel «popolo di Ventotene» gli autori rinvengono il profilo dei cinque terlizzesi di cui approfondiscono la biografia: Gaetano Vallarelli, Giovanni Gesmundo, Antonio Leovino, Michele Dello Russo e Michele De Palo. La personalità e il ruolo di questi «antifascisti per la libertà» viene ricostruita con l’ausilio della documentazione inedita custodita nei Casellari politici provinciale e centrale, fonti soltanto di recente messe a disposizione degli studiosi e finalmente consultabili presso l’Archivio di Stato di Bari e l’Archivio Centrale dello Stato in Roma.
Da queste carte, ma più ancora dall’intensa testimonianza dei familiari interpellati, emerge la statura di figure di primo piano nell’organizzazione dell’antifascismo in terra di Bari, come Michele Dello Russo (nel dopoguerra primo sindaco di Terlizzi per designazione del C.L.N.) e di Gaetano Vallarelli (fondatore del partito comunista clandestino locale): entrambi in rapporto di stima e di collaborazione con personaggi ancora più noti, come Giuseppe Di Vittorio e Gaetano Salvemini; ma anche storie d’intensità umana e di fervore politico come quelle di Giovanni Gesmundo (ideologo, al pari del fratello Gioacchino martire alle Ardeatine), di Antonio Leovino e di Michele De Palo. Nella loro sofferta lungimiranza, che spesso fa i conti con la privazione e la miseria, questi uomini inseguono, seppure fra qualche contraddizione, chiari esiti di civiltà. La lezione affidataci è che la giustizia sociale e la libertà sono beni tanto preziosi nel conseguimento quanto necessari e difficili da tutelare. Beni «a caro prezzo», perché richiedono dispendio di tenacia, di sacrificio e di coraggio. Ieri come oggi.
Il libro
Da Terlizzi a Ventotene, isola di confino. Gaetano Vallarelli, Giovanni Gesmundo, Antonio Leovino, Michele Dello Russo, Michele De Palo, antifascisti per la libertà, di Gero Grassi e Renato Brucoli, pp. 264, Ed Insieme – Archivio di Stato di Bari, Storia locale/10, Terlizzi 2011.