I Decreti-Legge soffocano la democrazia

I Decreti-Legge soffocano la democrazia

Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati
 
 
L’Articolo 77 della Costituzione Italiana recita: “Il Governo non può, senza delegazione delle Camere, emanare decreti che abbiano valore di legge ordinaria … in casi straordinari di necessità e d’urgenza, il Governo adotta, sotto la sua responsabilità, provvedimenti provvisori con forza di legge…”
Anche chi non è un giurista, addentrato quindi nella materia, comprende che per la Costituzione Italiana i Decreti-Legge sono da proporsi e adottarsi solo in caso di necessità ed urgenza….

Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati
 
 
L’Articolo 77 della Costituzione Italiana recita: “Il Governo non può, senza delegazione delle Camere, emanare decreti che abbiano valore di legge ordinaria … in casi straordinari di necessità e d’urgenza, il Governo adotta, sotto la sua responsabilità, provvedimenti provvisori con forza di legge…”
Anche chi non è un giurista, addentrato quindi nella materia, comprende che per la Costituzione Italiana i Decreti-Legge sono da proporsi e adottarsi solo in caso di necessità ed urgenza.
Il Governo Berlusconi invece vi ricorre così spesso da trasformare l’eccezionalità in ordinarietà. I Decreti-Legge varati dal Governo di Centrodestra in questa legislatura sono già 60, di cui 53 approvati in via definitiva. Sul complesso delle Leggi approvate, i Decreti incidono per un terzo. Non si può parlare certo di eccezionalità, con cifre di questa portata.
Il Governo Berlusconi oltre ad avere il primato per numero di Decreti Legge, ha anche il primato per i Decreti con dimensioni mastodontiche, vere e proprie “leggi omnibus”, con decine e decine di articoli e centinaia di commi.
Il Capo dello Stato di recente ha sottolineato anche un’altra anomalia, che va a sommarsi ad una situazione già così complessa. Evidenzia infatti un’alterazione degli “equilibri costituzionali”: le leggi di conversione “crescono” in media del 70% rispetto al testo originale del Decreto.
Il Decreto non può essere lo strumento principe dell’iniziativa di Governo, né considerarsi la “panacea” per tutti i mal di pancia di cui soffre il Centrodestra.
L’Italia è una Repubblica Democratica e come tale deve discutere ed approvare le sue leggi attraverso un percorso di confronto politico in Parlamento. Soltanto così le esigenze e le aspettative di tutti gli italiani possono essere giustamente rappresentate.