Governo in ritiro per meditare

Governo in ritiro per meditare

 Ci vuole responsabilità. Gettare benzina sul fuoco non servirà a spegnere l’incendio.
 
Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati
 
Il Governo è chiamato a disputare una partita importante il prossimo 14 dicembre. In virtù di quell’appuntamento, che tiene gli italiani col fiato sospeso, la squadra va in ritiro per meditare. L’augurio è che tutti riflettano, per risollevare con le proprie azioni e decisioni il Paese…… 
 

 Ci vuole responsabilità. Gettare benzina sul fuoco non servirà a spegnere l’incendio.
 
Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati
 
Il Governo è chiamato a disputare una partita importante il prossimo 14 dicembre. In virtù di quell’appuntamento, che tiene gli italiani col fiato sospeso, la squadra va in ritiro per meditare. L’augurio è che tutti riflettano, per risollevare con le proprie azioni e decisioni il Paese.
Chi mira a spaccare tutto non è responsabile, perché portare l’Italia al voto in questo momento, significherebbe impiego di ingenti somme di denaro, per ricostruire una situazione senza avere gli strumenti necessari, vedi per esempio la legge elettorale.
Chi vorrebbe conservare le cose così come stanno, è nella stessa misura irresponsabile.
Si può tenere un malato sotto le coperte, senza medicine, immaginando che la febbre passi da sola?
Ciò che sta accadendo in Irlanda, in Spagna, Portogallo ed ancor prima in Grecia sono campanelli d’allarme che non vanno trascurati.
Nessuno vuole paragonare l’economia italiana a quella di altri stati europei, perché ogni territorio ha le sue problematicità e mescolare le situazioni servirebbe solo a far confusione, ma è certo che il vento che spira in Italia è “gelido e tagliente”.
Quando le cose non funzionano, chiudere le porte e combattere una guerra clandestina, porta all’implosione.
La Lega con la sua politica campanilistica, ignora quanto sta accadendo nel Paese e spinge l’acceleratore per rafforzare la propria leadership nei territori del Nord, con la consapevolezza che utilizzerà poi quel potere su scala nazionale, per avvantaggiare le proprie regioni.
Il PDL si arrampica sugli specchi e racconta favole che non incantano più nessuno.
Futuro e Libertà sta nascendo oggi e come una creatura che muove i primi passi, ha bisogno di consolidare la propria posizione.
L’UDC che da tempo ha deciso di mantenere una posizione autonoma, deve ora decidere da che parte stare.
Il Centrosinistra frastagliato e multiforme ha compreso che è il momento di optare per la corsa di resistenza e non per quella di velocità. La fretta infatti, in questo momento, comprometterebbe tutto.
Quando c’è confusione massima è necessario un periodo di transizione per programmare  il futuro con maggiore serenità. Correre alle urne non rappresenta la panacea di tutti mali.
Il Centrodestra deve prendere atto che non ha la forza di traghettare il Paese fuori dalla crisi e deve con responsabilità aprire le porte ad un Governo di transizione.
Gettare benzina sul fuoco non servirà a spegnere l’incendio.