Governo Clinico (2): le proposte del PD sul tema del Direttore Generale

Governo Clinico (2): le proposte del PD sul tema del Direttore Generale

Governo Clinico (2): le proposte del PD sul tema del Direttore Generale. Rinnovamento Generazionale, merito e pubblicità della situazione patrimoniale.
Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati
L’articolo 3 della proposta di Legge sul Governo Clinico, oggi in Aula, alla Camera, individua procedure e criteri di pubblicità e trasparenza per la nomina dei Direttori Generali delle ASL. La proposta della maggioranza non risolve l’annoso problema del rapporto politica-nominati. Il criterio del merito è solo accennato. Requisiti e curricula sono valutati da una Commissione nominata dalla Giunta Regionale. Trattasi di un maquillage utilizzabile solo come specchio per le allodole….
 

Governo Clinico (2): le proposte del PD sul tema del Direttore Generale. Rinnovamento Generazionale, merito e pubblicità della situazione patrimoniale.
Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati
L’articolo 3 della proposta di Legge sul Governo Clinico, oggi in Aula, alla Camera, individua procedure e criteri di pubblicità e trasparenza per la nomina dei Direttori Generali delle ASL. La proposta della maggioranza non risolve l’annoso problema del rapporto politica-nominati. Il criterio del merito è solo accennato. Requisiti e curricula sono valutati da una Commissione nominata dalla Giunta Regionale. Trattasi di un maquillage utilizzabile solo come specchio per le allodole.
La proposta del PD è forte. E’ finalizzata a sottrarre il Direttore Generale alla influenza e sudditanza di chi lo nomina. 
Anzitutto viene fissato per i Direttori il limite di sessant’anni, al fine di ringiovanire fortemente l’Albo ed immettere nel settore capacità e professionalità fresche.
Si prevede per ogni candidato esperienza almeno quinquennale di Direzione Tecnica e Amministrativa in enti, aziende, strutture pubbliche o private, con qualifica dirigenziale in posizione, con autonomia gestionale e con diretta responsabilità delle risorse umane, tecniche o finanziarie, svolta nei dieci anni precedenti la pubblicazione dell’avviso.
Poi ogni candidato, secondo la proposta del PD, deve essere sottoposto dalla Commissione di valutazione a più colloqui selettivi solo dopo che la stessa Commissione ha valutato i curricula. Dopo questo iter, la Commissione redige graduatoria dei candidati, tenendo conto delle strategie regionali in sanità. La Regione nomina i Direttori Generali tenendo conto della graduatoria che può contenere al massimo il doppio dei posti messi a concorso, al fine di rinnovare spesso la graduatoria stessa con ulteriori bandi. Infine la Regione trasmette all’Agenzia Nazionale per i servizi sanitari regionali il provvedimento di nomina dei Direttori Generali e la documentazione contenente la valutazione della Commissione.
Ulteriore proposta del PD è quella della obbligatorietà della pubblicazione della situazione patrimoniale dei Direttore Generali.