Giornata Mondiale dell’insegnante: bisogna ridare autorevolezza alla scuola italiana

Giornata Mondiale dell’insegnante: bisogna ridare autorevolezza alla scuola italiana

Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati.

 Oggi è la giornata mondiale dell’insegnante, ma non c’è grande eco sull’avvenimento, a dimostrazione che sottovalutiamo la figura del docente, a cui è affidato il compito di formare le nuove generazioni.
Come sottolinea giustamente l’AIMC, associazione italiana maestri cattolici,  ‘Forse non c’e’ molto da festeggiare per la professione docente oggi ed anche quest’anno, purtroppo, la giornata non avrà echi significativi e trascorrerà quasi sotto silenzio come l’attività quotidiana dei professionisti di scuola’.
Il ruolo dei docenti è importantissimo per l’educazione e la formazione dei nostri ragazzi. Agli insegnanti di scuola materna, primaria, secondaria, superiore e delle Università è affidato il futuro dei giovani, di fatto quello della Nazione….

Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati.

 Oggi è la giornata mondiale dell’insegnante, ma non c’è grande eco sull’avvenimento, a dimostrazione che sottovalutiamo la figura del docente, a cui è affidato il compito di formare le nuove generazioni.
Come sottolinea giustamente l’AIMC, associazione italiana maestri cattolici,  ‘Forse non c’e’ molto da festeggiare per la professione docente oggi ed anche quest’anno, purtroppo, la giornata non avrà echi significativi e trascorrerà quasi sotto silenzio come l’attività quotidiana dei professionisti di scuola’.
Il ruolo dei docenti è importantissimo per l’educazione e la formazione dei nostri ragazzi. Agli insegnanti di scuola materna, primaria, secondaria, superiore e delle Università è affidato il futuro dei giovani, di fatto quello della Nazione. A loro il non facile compito di trasferire ai ragazzi nozioni, ma anche senso di responsabilità e senso del dovere. L’alto significato culturale e sociale dell’insegnamento è stato, negli ultimi anni, impoverito, svuotato del suo valore intrinseco, a causa di politiche ragionieristiche che hanno mirato soltanto a tagli e riduzioni.
La giornata mondiale dell’insegnante deve ribadire a gran voce il valore della professione, affinché tutti ne riconoscano l’insostituibile ruolo, ridando autorevolezza ad una categoria fortemente penalizzata dall’attuale Governo.
Mandare a studiare i propri figli all’estero è per molti la scelta giusta. Niente di più sbagliato. L’Italia è il Paese che ha la maggiore concentrazione di opere d’arte sul suo territorio, ha una storia gloriosa alle spalle e può vantare professionisti di altissimo livello.
Ciò che in realtà manca è una politica che guardi con lungimiranza alla formazione ed alla ricerca. La scuola italiana ha bisogno di crescere. Bisogna aumentare l’offerta formativa: più ore di lingue, più ore di informatica, più laboratori, senza tralasciare le materie principali. Per fare questo è necessario investire, assumere e dotare gli Istituti di aule consone allo svolgimento delle differenti lezioni.
Parliamo di tempo pieno, tempo prolungato, mensa e quant’altro… ma le condizioni in cui gli insegnanti operano sono disastrose, soprattutto nel sud Italia, dove accade che i ragazzi escono prima da scuola perché mancano gli insegnanti per garantire i corsi scelti, o ancora accade che la mensa coincida con l’aula di studio ed i tavoli siano gli stessi banchi sporchi d’inchiostro.
Resta poi la piaga dei precari che non potrà rimarginare se questo Governo continuerà a non pensare ad una cura.
Ogni lavoro è funzionale alla società in cui viviamo, ma l’insegnamento è di gran lunga il più importante: suscita futuro e speranza nei cittadini di domani. Un futuro fatto di responsabilità e senso del dovere, quello che sembra mancare all’Italia di oggi.