Famiglie sempre più povere. Impossibile affrontare una spesa imprevista

Famiglie sempre più povere. Impossibile affrontare una spesa imprevista

E’ il regalo della politica economica firmata Tremonti
 
Nota dell’On. Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati
Le famiglie italiane sono sottoposte a quotidiani test di sopravvivenza e temono qualunque spesa imprevista. Lo rende noto l’Istat, i cui dati fotografano lo stato di salute del nostro Paese.
I risparmi sono un vecchio ricordo. Oggi le famiglie a mala pena riescono a far fronte alle necessità quotidiane. Una spesa medica imprevista, la necessità di una riparazione all’auto, la rottura di una conduttura idrica in casa, basterebbero a mettere in ginocchio una famiglia.

E’ il regalo della politica economica firmata Tremonti
 
Nota dell’On. Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati
 
 
Le famiglie italiane sono sottoposte a quotidiani test di sopravvivenza e temono qualunque spesa imprevista. Lo rende noto l’Istat, i cui dati fotografano lo stato di salute del nostro Paese.
I risparmi sono un vecchio ricordo. Oggi le famiglie a mala pena riescono a far fronte alle necessità quotidiane. Una spesa medica imprevista, la necessità di una riparazione all’auto, la rottura di una conduttura idrica in casa, basterebbero a mettere in ginocchio una famiglia. Sono questi gli effetti tangibili della crisi e di una politica economica, quella firmata dal Ministro Tremonti, che ha abbandonato le famiglie al loro destino, privandole di servizi, sostegni al reddito, ammortizzatori…  
L’Istat rende noti i risultati di una indagine campionaria effettuata nell’ultimo trimestre del 2009 su un campione di circa 20.000 famiglie (oltre 51.000 individui), rappresentativo della popolazione residente in Italia.
Secondo lo studio su “Reddito e condizioni di vita”, infatti, crescono nel nostro Paese le famiglie che non potrebbero far fronte a spese impreviste di 750 euro.
L’Istat mette in risalto anche la sperequazione nella distribuzione del reddito: al 20% delle famiglie italiane più povere va solo l’8,3% del redditototale percepito nel 2008. Mentre, al 20% delle famiglie più ricche italiane va quasi il 40% del reddito totale, esattamente il 37,5%.
“In questo modo, il valore dell’indice di “Gini”, che misura il grado di diseguaglianza della distribuzione del reddito, continua a segnalare – sottolinea l’Istat – un livello di diseguaglianza piuttosto elevato, che riflette le differenze di reddito tra ripartizioni geografiche, ma anche il livello particolarmente elevato delle disparità interne al Mezzogiorno. I valori più elevati si registrano in Sicilia e Campania.”
Le cose non vanno meglio se ci si sofferma nei singoli settori: occupazione, formazione, artigianato, commercio, sanità, servizi sociali.
I dati dell’Istat confermano il fallimento della politica economica messa in atto dal Governo di Centrodestra. Quando i numeri confermano le tesi, non è più possibile tergiversare, si deve prendere atto del proprio fallimento.
Non è più accettabile che le famiglie italiane vivano in silenzio il dramma di una crisi profonda, mentre i poteri forti continuano a rafforzarsi, protetti da politici che utilizzano il consenso elettorale dato da molti, per tutelare pochi.
L’augurio, a poche ore dal nuovo anno è quello di vivere una nuova stagione politica, che miri al raggiungimento del bene collettivo per tutti i cittadini.